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Il progetto Grassroots Giving di All Out favore di To Housing, per l’accoglienza di persone LGBT+ in difficoltà

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To Housing è il progetto di Quore, associazione torinese che promuove socialmente le attività delle persone LGBTQI e che specificamente con questo progetto di co-housing sociale a Torino si adopera ad accogliere persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità. Prima esperienza con queste caratteristiche in Italia, To Housing può dare un tetto a 24 ospiti in 5 appartamenti di proprietà ATC -Agenzia Territoriale per la Casa.

ALL OUT, organizzazione non governativa, di fondazione americana, ma presente in molti Paesi del mondo, ha deciso di appoggiare con il progetto di funding Grassroots Giving il modello di co-housing torinese. La campagna di raccolta fondi lanciata negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Francia e Germania parte con il racconto delle storie delle persone tra cui rifugiati LGBT+ .

Siamo molto orgogliosi, come Associazione, che il progetto To Housing abbia guadagnato attenzione e riconoscimento in ambito internazionale – dichiarano Silvia Magino e Alessandro Battaglia dell’associazione Quore – Sebbene di portata locale e nazionale, il progetto condivide temi presenti e dibattuti in molti altri Paesi, negli Stati Uniti e in Europa. Grazie a ALL OUT possiamo dare voce a chi l’ha persa, a chi soffre l’esclusione e l’emarginazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere;lavoriamo con persone LGBTI vulnerabili e diamo loro sostegno affinché possano rimodellare una vita dignitosa. Per farlo abbiamo bisogno di tanti sostenitori e di sentire accanto a noi una comunità solidale.

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In questi giorni d’isolamento forzato – spiega Yuri Guaiana, senior Campaigns Manager di ALL OUT – mi sono spesso trovato a pensare a tutti coloro che non possono stare a casa perché non ne hanno una. Il numero di migranti che si rivolge ai pronto soccorso con i sintomi del Covid-19 è in aumento. Aiutare associazioni come Quore a rispondere alla crescente domanda d’aiuto da parte dei rifugiati LGBT+ in Italia è ancora più fondamentale durante questa terribile pandemia e anche il più piccolo contributo può fare la differenza

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