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Il Consiglio comunale di Torino approva l’assestamento generale al Bilancio

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Con 23 voti, la Sala Rossa ha oggi approvato la delibera, illustrata in aula dall’assessore Sergio Rolando di assestamento generale al bilancio di previsione 2020. Il documento segnala come nel corso dell’emergenza finanziaria correlata all’emergenza sanitaria siano stati approvati svariati interventi a livello nazionale e regionale, finalizzati a porre rimedio alle enormi conseguenze sul piano economico e sociale. Con precedenti variazioni di urgenza sono quindi stati introitati contributi specifici finalizzati a emergenze diverse: spese di sanificazione e igienizzazione, erogazioni di buoni pasto, sostegno al comparto educativo, interventi di sospensione dei pagamenti.

Il Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020) ha stanziato un fondo generale di 3,5 miliardi, di cui 3 destinati ai Comuni, destinato a garantire l’espletamento delle funzioni fondamentali, oltre a fondi specifici per compensare esenzioni e diminuzioni IMU, canone di occupazione suolo pubblico e imposta di soggiorno, per un totale di circa 63.6 milioni.

Il Comune ha inoltre portato a compimento, specifica la delibera, una serie di attività di sospensione e di rinegoziazione di mutui e di obbligazioni con un risparmio totale di circa 50,2 milioni.

Tenuto conto delle maggiori entrate derivanti dai fondi statali ed al risparmio in quota capitale è possibile quindi procedere ad una diminuzione degli stanziamenti di entrata, nei casi in cui la perdita si sia già manifestata o sia stata stimata sulla base dell’andamento del periodo emergenziale. La delibera ricorda come nell’ambito delle trattative fra ANCI, Ragioneria dello Stato e governo sia emersa l’insufficienza dei fondi fino ad ora stanziati, per far fronte alle minori entrate già realizzate o previste nell’esercizio e alle maggiori spese dovute all’emergenza.

Si rimane in attesa quindi di ulteriori provvedimenti normativi sia di tipo generale sia su materie specifiche, come l’imposta di soggiorno, che sono in corso di preparazione e che verranno progressivamente adottati in correlazione all’evolversi della situazione.

In ogni caso, la delibera stabilisce di procedere alla riduzione degli stanziamenti di entrata per circa 130 milioni relativamente alle riduzioni già registrate ed a quella stimata in base all’andamento del periodo febbraio/giugno. La riduzione di entrata determina una conseguente diminuzione del fondo crediti di dubbia esigibilità pari 23,8 milioni sulle previsioni iscritte a bilancio.

Tenuto conto anche delle minori spese derivanti dalle chiusure dei plessi scolastici per circa 12, 3 milioni che compensano quasi totalmente le minori entrate del comparto, risulta quindi possibile destinare circa 19.9 milioni ad interventi finalizzati a fronteggiare la situazione emergenziale.

In particolare sono previsti:

– un adeguato stanziamento (5,7 milioni) per l’attribuzione delle agevolazioni ISEE sulla tassa rifiuti a favore delle famiglie;

– un primo stanziamento (8 milioni) a copertura delle riduzioni Tari, a favore delle attività economiche e commerciali, che verranno definite anche alla luce dei prossimi interventi a livello normativo nazionale;

– la riduzione di un punto percentuale delle aliquote IMU sui canoni di locazione a regime concordato (1.5 milioni), oltre alla creazione di un fondo dedicato per incentivare il mercato delle locazioni a canone concordato (300mila euro );

– un incremento degli stanziamenti (2,9 milioni) della Divisione Risorse Umane finalizzato a garantire il funzionamento dei servizi in generale e in particolare nel comparto educativo e socio-assistenziale

– un adeguamento dello stanziamento per i sistemi informativi (Euro 600.000,00) finalizzato, in parte, allo sviluppo dello smart working.

Come noto, al fine di sostenere gli Enti anche sotto il profilo della cassa e dei pagamenti ai fornitori, il Decreto Legge n. 34/2020 disciplina una nuova Anticipazione di Liquidità, con rimborso fino a 30 anni ed ammortamento decorrente dal 2022, cui l’Ente ha aderito sia per poter procedere al pagamento di debiti ancora giacenti alla data del 31 dicembre 2020 (66, 4 milioni), sia per il rimborso dell’anticipo di liquidità già attivata nel mese di marzo 2020 (per circa 128,2 milioni)

Sulle somme corrisposte saranno computati interessi sugli stanziamenti dell’annualità 2021 e successivi, la cui copertura sarà garantita dalla riduzione degli stanziamenti previsti per interessi passivi ad Amiat, Iren e alla Tesoreria Comunale, i cui contratti prevedono tutti tassi di interesse maggiori.

Tenuto conto del rinvio al 30 settembre del termine per la salvaguardia degli equilibri di bilancio e considerato il permanere della situazione di incertezza si ritiene opportuno, conclude la delibera attendere gli ulteriori sviluppi e i prossimi interventi normativi per intervenire in variazione anche sui bilanci 2021 e 2022.

La votazione è stata preceduta da un breve dibattito. Eleonora Artesio (Torino in Comune) ha annunciato voto favorevole dato il carattere emergenziale della situazione che richiede sostegno alle fasce sociali più sensibili. Antonio Fornari ha da parte sua anticipato il voto favorevole del gruppo consiliare M5S, sottolineando anche il ruolo importante svolto dal governo. La sindaca Chiara Appendino ha richiamato la coesione in sede ANCI come fondamentale per un buon esito della dialettica tra Enti locali e governo nazionale, evidenziando come la delibera raccolga istanze più volte emerse dal Consiglio comunale. Anche Osvaldo Napoli (FI) ha messo in evidenza l’attività svolta dall’ANCI, in un contesto nel quale l’emergenza richiede il concorso di tutti al di là degli schieramenti. Stefano Lorusso, per il Partito Democratico, ha affermato di ritenere che gli altri sindaci siano stati più attivi in sede ANCI, deplorando la costante mancanza di condivisione da parte di una maggioranza che chiede concordia solo quando è in difficoltà, annunciando infine la non partecipazione al voto. Deborah Montalbano (Gruppo misto DEMA) ha definitivo tardivo l’interesse della maggioranza per il problema della casa e criticato la rinegoziazione dei mutui, annunciando di non partecipare al voto.

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