Seguici su

Ambiente

Nel 2019 a Torino recuperate da Amiat e Nespresso 100 tonnellate di capsule di caffè in alluminio

Avatar

Pubblicato

il

Nel 2019 il progetto di raccolta delle capsule di caffè esauste ha permesso di recuperare a Torino, grazie alla collaborazione tra Nespresso ed Amiat Gruppo Iren, più di 100 tonnellate di capsule in alluminio, segnando una crescita del 39,8% rispetto all’anno precedente.

Nato nel 2011 grazie a una convenzione con CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori) – poi rinnovata a gennaio 2018, il progetto di riciclo delle capsule “Da Chicco a Chicco” è l’espressione concreta dell’impegno di Nespresso in Italia per la creazione di una tazzina di caffè ad impatto positivo.
A Torino, la Convenzione tra Amiat Gruppo Iren e Cial è stata siglata nel marzo 2012 e prevede la raccolta delle cialde conferite dai consumatori presso i punti vendita di Nespresso sul territorio torinese; quanto raccolto viene quindi portato presso uno dei Centri di Raccolta Amiat ed avviato al recupero dal Consorzio.

Il programma, sul quale Nespresso ha investito ad oggi oltre 6 milioni di euro e dove Amiat – Gruppo Iren – ha fornito un consistente apporto alla logistica del riciclo, permette ai consumatori di riconsegnare le proprie capsule esauste nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale. Un sistema capillare di 113 punti di raccolta presenti in 67 città italiane, con 17 nuovi punti di raccolta aperti nel solo 2019 al fine di permettere ad un numero sempre maggiore di consumatori di contribuire al recupero delle capsule. Nel 2019, su tutto il territorio nazionale, sono state così recuperare ben 1.335 tonnellate di capsule in alluminio, in crescita del 31% rispetto all’anno precedente.

Le capsule riconsegnate vengono successivamente raccolte dalle aziende che, come Amiat, si occupano della gestione del servizio di raccolta differenziata e inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto, dove l’alluminio viene separato dal caffè. A seguito della separazione dei due materiali, l’alluminio viene destinato alle fonderie per il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, utile per le coltivazioni agricole. In particolare, il concime ottenuto viene impiegato in provincia di Novara ed il riso prodotto grazie a questo ammendante naturale, riacquistato da Nespresso, viene infine donato a Banco Alimentare della Lombardia – a cui ad oggi sono state donate 2 milioni 954 mila porzioni di riso – e a Banco Alimentare del Lazio.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *