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Sul territorio metropolitano di Torino esiste una rete di aiuto per gli uomini violenti

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Preoccupa l’ondata di violenze familiari, culminata in questi ultimissimi giorni con l’uccisione di una donna da parte del marito che si è poi sparato e prima con l’infanticidio\suicido a Rivara e ancora oggi con l’ennesimo episodio. Il lungo periodo di lockdown dovuto al Coronavirus, la difficile situazione economica e il clima di preoccupazione generale hanno sicuramente pesato e aggravato molte situazioni già precarie sia dal punto di vista psicologico che relazionale.

Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, che ha le deleghe alle politiche sociali, richiama a fronte di questi atti gravissimi i numerosi strumenti messi in campo a contrasto della violenza familiare: “Da tempo la Città metropolitana lavora al contrasto delle violenze di genere e in particolare sostenendo e promuovendo l’attività del Tavolo “maltrattanti”, cioè un’ampia rete di istituzioni e associazioni che lavora insieme a partire dal 2011 per progetti di presa in carico di chi agisce la violenza e non solo di chi la subisce. Se nei primissimi anni sul territorio c’erano solo un paio di associazioni che affrontavano il problema degli uomini violenti, oggi, grazie al finanziamento regionale che ci ha permesso di costituire la Rete Azione cambiamento, sul territorio vi è una rete di sportelli d’ascolto del disagio maschile, in gran parte gratuiti, che possono offrire consulenze legali, socio-educative, psicologiche. È importante che queste opportunità siano conosciute, nessuno deve sentirsi solo, perché il superamento di tutte le logiche della violenza può avvenire solo con un cambio di passo della mentalità e della cultura”.

Sul sito della Città Metropolitana una pagina è dedicata ad appuntamenti e indirizzi utili.

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