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Metalmeccanici in sciopero: adesione all’80% nel torinese

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È stata elevata l’adesione dei lavoratori metalmeccanici della provincia di Torino allo sciopero nazionale indetto da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Nelle fabbriche torinesi l’adesione media si è attestata sull’80 per cento, con punte del 100% in alcune realtà industriali. Oggi i lavoratori hanno incrociato le braccia per un minimo di 4 ore.

Fim, Fiom e Uilm di Torino hanno svolto un presidio unitario davanti ai cancelli della Leonardo di Caselle, stabilimento simbolo di una delle eccellenze metalmeccaniche del territorio che, come gran parte del tessuto produttivo, vive un momento di incertezza legato agli effetti della pandemia.

I metalmeccanici torinesi hanno ribadito le richieste contenute nella piattaforma unitaria presentata a Federmeccanica: la difesa dell’occupazione e il rilancio dell’industria metalmeccanica, l’aumento del salario, il miglioramento del welfare, dei diritti e delle tutele, la salute e la sicurezza dei lavoratori, la stabilizzazione dei precari e l’introduzione della clausola sociale nei cambi appalti, il riconoscimento delle competenze professionali, la contrattazione dello smart working e della conciliazione tra tempi di vita e lavoro.

Dichiara Davide Provenzano, segretario generale Fim Torino: “I metalmeccanici non possono aspettare la fine della pandemia per vedere rinnovato il contratto, i lavoratori hanno bisogno di certezze in un momento così complicato. Bisogna tutelare il salario delle famiglie e il miglior modo per farlo è rinnovare in fretta. La posizione di Confindustria è surreale poiché chiede un rinnovo senza salario di fatto contribuendo all’impoverimento generale. Il settore metalmeccanico è un asse strategico per rilanciare l’economia italiana una volta finita la pandemia”.

Dichiara Edi Lazzi, segretario generale Fiom Torino: “Lo sciopero è andato benissimo nonostante il momento non facile che stiamo attraversando. I metalmeccanici vogliono il loro contratto e i giusti aumenti salariali. Federmeccanica farebbe bene a svincolarsi dalla linea oltranzista di Bonomi, come già hanno fatto altre categorie dove il contratto si è firmato. Bisogna chiudere in fretta questa vicenda e riconoscere gli aumenti salariali anche per rilanciare i consumi e quindi l’economia in generale”.

Dichiara Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino: “Oggi i lavoratori hanno risposto alla chiusura di Federmeccanica con un’adesione media allo sciopero dell’80 per cento. Durante il periodo di lockdown, i metalmeccanici hanno dimostrato grande senso di responsabilità, mantenendo in attività il cuore produttivo del Paese e mettendolo nelle condizioni di ripartire. Ci aspettiamo che questo venga riconosciuto dagli industriali e che, dopo il segnale che i lavoratori hanno lanciato oggi, si riapra al più presto il tavolo di trattativa per arrivare a una conclusione in tempi rapidi”.

Le percentuali di adesione allo sciopero nelle principali aziende metalmeccaniche torinesi:

Denso di Poirino 8 ore di sciopero 90%, Dana di Luserna San Giovanni 8 ore 80%, Primotecs di Villar Perosa 8 ore al 90%, Fucine Rostagno di Cuorgnè 8 ore 90%, Fidia Chivasso ore 100%, Baopmarc 90%, Microtecnica 75%, Magna Olsa Moncalieri 95%, Ethos Energy 100%, Tenneco Cuorgnè 95%, Leonardo Caselle operai 90%, Fontana Chivasso 100%, Dana Graziano Rivoli 80%, Sogefi Settimo 90%, MA Chivasso 60%, Sumiriko Chivasso 8 ore di sciopero adesione 90%; Del Grosso 60%, Lear 70%.

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