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Cronaca

A Torino un ristoratore serve i clienti in sala nonostante il DPCM lo vieti, la polizia municipale multa il titolare e chiude il locale per 5 giorni

Vincenzo Spinello

Pubblicato

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A Torino nella giornata di ieri, martedì 10 novembre,  la polizia municipale ha multato il proprietario e chiuso un ristorante per 5 giorni poiché sorpreso a servire i propri clienti all’interno della sala del locale, nonostante il divieto imposto dal DPCM.

La segnalazione è arrivata da alcuni cittadini, le forze dell’ordine recatesi sul luogo hanno riscontrato che ai tavoli del ristorante erano sedute circa 20 persone intenti a consumare il pasto.

Il gestore si è giustificato dicendo di non sapere che il servizio di mensa non si potesse fare, dunque è stato multato ed il locale è stato chiuso per cinque giorni in attesa delle decisioni della Prefettura organo.

Il Comandante Emiliano Bezzon ha commentato sull’accaduto: “L’importanza dei controlli sul rispetto delle regole contenute nel DPCM ha una doppia valenza. Oltre all’aspetto tecnico sanitario, rivolto al contenimento della pandemia, c’è anche un risvolto sociale per il quale è importante non alimentare la rabbia di chi rispetta le regole e vede altri trasgredire senza che nessuno intervenga. È un momento difficile in cui c’è bisogno di unità e non di divisione. Chi elude le regole, come in questo caso, oltre a mettere in difficoltà il sistema, manca di rispetto ai colleghi che, adeguandosi ai divieti, hanno dovuto compiere sacrifici e rinunce”.

Riceviamo e pubblichiamo dai gestori del locale coinvolto

Il ristorante CH4 Sporting Club è chiuso al pubblico nel rispetto
dell’ultimo DPCM ma è aperto per i dipendenti di aziende convenzionate
impegnati nei limitrofi cantieri ai quali, su base contrattuale,
fornisce il servizio sostitutivo mensa nel rispetto delle normative di
sicurezza applicabili.
In particolare, il ristorante ha stipulato contratti per fornire il
servizio di somministrazione di pasti caldi ai lavoratori impegnati
dalle imprese attive nei cantieri della Metropolitana, del palazzo
della Regione e della viabilità collegata al sottopasso del Lingotto.
Questi contratti non sono legati al solo periodo di emergenza
pandemica, ma costituiscono una relazione continuativa che da anni il
nostro ristorante porta avanti con i cantieri del territorio.

Come esplicitamente previsto anche dai precedenti DPCM, già durante il
lockdown iniziato a Marzo, il ristorante ha mantenuto attivo il
servizio di fornitura pasti come attività di filiera necessaria al
proseguimento delle attività produttive autorizzate, similmente ad
altri ristoranti in zona Lingotto.
Non corrisponde al vero, pertanto, il fatto che i gestori si siano
comportati come se il DPCM del 3 novembre 2020 non esistesse. Anzi, al
contrario, sono ben al corrente del testo normativo e agiscono nel suo
pieno rispetto.
La ratio della esclusione normativa è del tutto evidente: se si
fermassero le mense aziendali ed i servizi di ristorazione ad esse
equiparati (come quello fornito dal ristorante CH4 Sporting Club), si
dovrebbero necessariamente fermare le attività lavorative per
impossibilità dei datori di lavoro di garantire il diritto alla mensa
dei dipendenti.
Mentre, come noto, i cantieri edili come quello del grattacielo
Regione Piemonte e della Metropolitana di Torino, non sono stati
fermati dal DPCM.
L’attuale normativa prevede, infatti, “la sospensione delle
lavorazioni dei cantieri dove non ci sia la possibilità di assicurare
il servizio di mensa in loco o il consumo del pasto in locali
commerciali convenzionati che garantiscano le normative anti-Covid
(Allegato 13, punto 10, paragrafo 3.2)”.

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