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Covid. Regione: l’Istituto Superiore di Sanità certifica la regolarità dei tamponi comunicati dal Piemonte

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Il Report settimanale di monitoraggio è sempre stato elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità tenendo conto sia dei tamponi molecolari che dei test rapidi antigenici comunicati dalla Regione Piemonte e dalle altre Regioni, in linea con quanto previsto dal Decreto che definisce i criteri per monitorare il rischio sanitario.

Nessuna anomalia, quindi, nella trasmissione dei dati, né tantomeno sulla definizione degli scenari che nelle scorse settimane hanno sancito il passaggio del Piemonte prima in zona arancione e poi in zona gialla.

A certificarlo è l’ISS stesso, con una nota trasmessa alla Regione Piemonte: il Decreto del 30 aprile (richiamando il Dpcm del 26 aprile) scrivono dall’Istituto superiore di Sanità “non prevede una specifica circa la tipologia di tampone”, includendo quindi per la valutazione sia i test molecolari che quelli antigenici.

Non notificare i casi positivi risultati da tamponi rapidi, confermano ancora dall’ISS (nello specifico i test antigenici che per presenza di un link epidemiologico non richiedono conferma con test molecolare) avrebbe “verosimilmente portato nel periodo di novembre ad una sottostima della valutazione del rischio”.

«La Regione – sottolinea l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è sempre stata cosciente della regolarità del proprio operato e di quello dei suoi tecnici. Sapevamo di aver agito non solo correttamente, ma anche con grande attenzione e serietà, notificando tutti i casi positivi confermati sul nostro territorio per avere una fotografia della situazione il più possibile puntuale e veritiera. Oggi lo certifica anche l’Istituto Superiore di Sanità mettendo fine a polemiche sterili e infondate, che non solo mancano di rispetto a chi con professionalità e impegno enorme è ininterrottamente al lavoro da dieci mesi per raccogliere, analizzare e trasmettere i dati che descrivono l’andamento dell’epidemia sul nostro territorio. Ma generano, soprattutto, allarme sociale e questo in una situazione d’emergenza è estremamente grave».

«Il Piemonte in questi mesi ha fatto uno sforzo enorme per potenziare la propria capacità di fare tamponi – aggiunge l’assessore alla Ricerca Covid Matteo Marnati -. Siamo passati dai 2 laboratori di fine febbraio ai 32 di oggi e nei prossimi giorni attiveremo un nuovo bando da 10 milioni di euro per continuare a sviluppare il nostro sistema di ricerca sul Covid. Abbiamo più di 70 hotspot, 21 dei quali dedicati ai test rapidi e siamo stati tra i primi a definire un piano strutturato per l’uso dei tamponi antigenici, con cui ad esempio monitoriamo ogni 15 giorni le oltre 700 Rsa del territorio. L’ISS oggi ha certificato la nostra totale correttezza nella trasmissione dei dati e la regolarità dei Report settimanali che hanno definito gli scenari del Piemonte. A chi emette giudizi che creano allarme sociale evidenzio che, prima, sarebbe utile e saggio informarsi».

Il tema era stato sollevato a seguito del riallineamento dei dati del Piemonte nel Bollettino quotidiano della Protezione Civile, che nei giorni scorsi ha richiesto alle Regioni la trasmissione dei dati relativi solo ai tamponi molecolari. Una scelta che si è tradotta nel riallineamento dei dati sui test dell’ultimo periodo, con l’esclusione dal conteggio complessivo di circa 200 mila tamponi antigenici effettuati nelle scorse settimane dal Piemonte.

«Nelle scorse ore in qualità di coordinatore della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni ho scritto al ministro Speranza, perché il bollettino nazionale rappresenta in questo momento una evidente anomalia – aggiunge sul tema l’assessore Icardi -. L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha già riconosciuto ufficialmente il 3 dicembre il valore dei tamponi antigenici e lo stesso Ministero della Salute con una sua circolare del 30 ottobre aveva evidenziato che la positività del test antigenico individua di per sé il “caso confermato” in presenza di link epidemiologico. È necessario, quindi, allineare il Bollettino nazionale alle disposizioni europee e già domani ho convocato una sessione straordinaria della Commissione Salute con gli Assessori alla Sanità delle altre Regioni, a cui ho chiesto cortesemente al Ministro di partecipare, per confrontarci e condividere una posizione ufficiale».

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