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Cronaca

Gli albergatori dell’Alta Val di Susa e della Val Chisone chiedono la cancellazione del divieto di spostamento dei turisti tra le regioni gialle

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Gli albergatori della Val di Susa e della Val Chisone hanno chiesto al Presidente della Regione Alberto Cirio e all’Assessore Poggio di farsi portavoce col Governo affinché venga cancellato il divieto di spostamento tra le regioni «gialle», per consentire ai turisti di soggiornare uno o più giorni all’interno delle strutture ricettive.

L’istanza è emersa nel corso di un confronto, chiesto dagli operatori dei territori, a cui hanno preso parte il Presidente Alberto Cirio, l’assessore al Turismo Vittoria Poggio e una delegazione di Federalberghi Torino in rappresentanza di 7 Comuni della Via Lattea. I Comuni sono: Sestriere, Sauze d’Oulx, Sauze di Cesana, Clavier, Cesana Torinese, Pragelato e Bardonecchia. All’incontro era presente anche il Consigliere Valter Marin, membro della Commissione Turismo della Regione.

Questi territori rappresentano, ogni anno, circa il 55% dei turisti alberghieri che frequentano la montagna nel periodo invernale mettendo a disposizione più di 17.000 posti letto.

«Al Governo – hanno sottolineato gli albergatori – non chiediamo favori, ma di equiparare i soggiorni in strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere a quelli delle seconde case, ovviamente nel rispetto delle disposizioni di prevenzioni sanitarie previste per il contenimento della pandemia».

«Il rispetto dei vari DPCM – ha aggiunto l’assessore Vittoria Poggio – è la prima condizione a cui dobbiamo attenerci per la ripresa delle attività economiche, ma nello stesso tempo le autorità di governo devono farsi parte diligente per aprire una riflessione che superi alcune rigidità che riguardano i vincoli inerenti alla circolazione delle persone tra le regioni dove la diffusione del virus è al momento al di sotto delle soglie critiche».

«Le osservazioni che gli albergatori ci hanno espresso – ha sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio – ci trovano pienamente d’accordo. Scriveremo alla Conferenza delle Regioni affinché queste limitazioni vengano tolte».

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