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“Ho un centro estetico a Pianezza e aspetto da giugno 2020 i ristori promessi”

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Quello che vi presentiamo non è purtroppo l’unico caso di titolari di partita Iva ancora in attesa dei ristori che dovrebbero permettere di rimanere a galla nella grave crisi conseguenza della pandemia da Coronavirus.

“Sono una donna di 41 anni, una mamma di una bimba di 6 anni, – ci racconta Ilaria – ho una partita iva con cui gestisco un centro estetico a Pianezza, ed ho un problema con l’Agenzia delle entrate da giugno 2020: non ho ricevuto ancora ad oggi i miei ristori, i 3000 euro promessi e previsti.”

“Loro – racconta Ilaria – si nascondono dietro la sede centrale di Roma, ed io sono sempre più disperata. Sono stata umiliata più volte, mi sono recata nella sede dell’Agenzia delle entrate di Rivoli più di una volta, mille telefonate, Pec alle quali non hanno mai risposto.”

Inevitabile in queste condizioni perdere le speranze nel futuro e nella società italiana, che pare proprio in seria difficoltà nel gestire emergenze come quella in cui ci siamo trovati nell’ultimo anno.

Ed infatti Ilaria è molto netta: “Mi vergogno di essere italiana e mi pento di aver aperto una partita iva 12 anni fa. Sarò costretta a chiudere e cadrò in un baratro più di quanto non lo sia già. Depressione e ansia sono all’ordine del giorno e all’Agenzia di Rivoli mi hanno detto che sono molte le persone nella mia condizione.”

Però Ilaria non demorde: “Inizierò una forma di protesta davanti all’Agenzia, farò dirette Facebook, farò tutto quello possibile per far capire il mio stato d’animo, perché con le parole non si sopravvive.”

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