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E’ morto a 93 anni Alessandro Roncaglio, deportato a Mauthausen perchè antifascista

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E’ morto a 93 anni Alessandro Roncaglio, deportato a Mauthausen perchè antifascista. Alessandro, detto Sandro, nasce a Soncino, Cremona, il 25 giugno 1927. Nel 1929 la sua famiglia, costretta ad abbandonare il paese d’origine per il proprio antifascismo, si trasferisce a Torino.

L’ANPI di Gugliasco ricostuisce la sua storia:

Meccanico, collabora con il padre Giovanni e gli zii Luigi e Giovanni Savergnini alle attività della Brigata Sap Mingione e con essi viene arrestato da elementi della X Mas il 14 gennaio 1945.

Il gruppo viene processato dal Tribunale di Guerra straordinario del I Comando militare provinciale di Torino (processo Co.Gu) che, il 21, assolve Alessandro e il padre dall’accusa di ‘banda armata’ (mentre condanna Luigi e Giovanni Savergnini, rispettivamente, alla pena capitale e a 20 anni di detenzione).

Alessandro e il padre vengono tuttavia inviati alle carceri Nuove e in seguito trasferiti a San Vittore e, da qui, al campo di transito di Bolzano (matricola Blocco G).

Il 1° febbraio vengono aggregati al trasporto che giunge a Mauthausen il 4 (trasporto Tibaldi n. 119).

A Mauthausen Alessandro viene classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza) e riceve il numero di matricola 126398.

In seguito lui e il padre sono trasferiti a Gusen II, dove vengono separati.
Giovanni muore il 26 marzo, mentre Alessandro -nel frattempo assegnato al lavoro negli stabilimenti Messerschmitt di Sankt Georgen – viene liberato il 5 maggio a Gusen II dall’esercito degli Stati Uniti.

Dopo la guerra Roncaglio contribuisce al mantenimento della memoria della Resistenza e della deportazione con la propria testimonianza pubblica e attraverso varie forme di espressione artistica.

Nella medesima prospettiva, fonda a Torino il Centro Culturale Deportazione Resistenza, attraverso il quale si dedica a testimoniare alla cittadinanza e ai giovani delle scuole la sua esperienza e i valori dell’Antifascismo.

Scrive il suo libro di memoria: 106 giorni a Mauthausen” attraverso il quale a Torino e dintorni tutti conosceranno la sua storia.

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