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Cronaca

Rissa in corso Palermo a Torino ripresa in un video dai residenti: siamo esasperati

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Ennesima tetimonianza della difficile situazine che sta vivendo la zona nod di Torino. Un video ripreso da un cittadino mostra una rissa notturna a colpi di spranghe e bottiglie tra un gruppo di persone, presumibilmente spacciatori. Lo scontro avviene in corso Palermo ma è solo l’ennesimo episdio di una guerra quotidiana.

 

“L’esasperazione e la disperazione dei cittadini torinesi e soprattutto quelli che hanno la sfortuna di risiedere in alcune aree urbane merita particolare attenzione e richiede interventi risolutivi – dichiara Eugenio Bravo, Segretario Generale del Siulp di Torino – Sono ormai da diversi anni che stiamo proponendo progetti e misure alternative più efficaci per andare incontro alle esigenze di sicurezza di questi cittadini attivando sistemi di prevenzione e di repressione coordinati e che richiedono una presenza importante, qualificata e numericamente adeguata delle forze dell’ordine, ma anche della polizia locale. Lasciare i cittadini alla mercé di criminali incalliti, nonostante il gigantesco sforzo delle forze dell’ordine, significa alimentare la disperazione, acuire la loro esasperazione spingendoli ad intervenire in prima persona per riconquistarsi lo spazio di vita e di serenità violato prepotentemente da delinquenti e sbandati, legati soprattutto ad una immigrazione fuori controllo. Non possiamo permetterci che i cittadini mettano a rischio la loro incolumità per sopperire alle esigenze di sicurezza della loro zona. Questo compito spetta alle forze dell’ordine che ci devono essere, in numero adeguato e con l’appoggio di leggi in grado di rendere efficaci i loro interventi.”

“Non ci interessano le campagne elettorali ma ci interessa il bene dei cittadini, la loro sicurezza e l’incolumità dei poliziotti, questo – continua Eugenio Bravo – lo stiamo denunciando da anni. Non dimentichiamoci, lo ribadiamo sempre, nel 2024 ci saranno 20.000 poliziotti in meno e se non si interverrà con assunzioni massicce il rischio di una debacle della sicurezza diventerà altissimo. La polizia potrebbe essere sempre meno in grado di fronteggiare una criminalità più evoluta e sempre piùlegata ad una immigrazione clandestina che si sta ripresentando in forme massicce ed incontenibili. Se guardiamo al CPR di Torino ci rendiamo subito conto della drammatica situazione del nostro Paese relativamente all’immigrazione clandestina; scoprire che gli extracomunitari che si rifiutano di sottoporsi al “tampone” preventivo sul COVID 19 non possono essere rimpatriati nei loro paesi ha del beffardo e rappresenta l’impotenza del nostro Paese verso il fenomeno migratorio clandestino. E se il CPR non è più in grado di ospitare nessuno perché strapieno di soggetti che non si possono espellere, sembra proprio che la necessità di vaccinarsi riguardi solo i cittadini italiani, mentre gli extracomunitari che delinquono e che dovrebbero essere espulsi possono farne a meno e, una volta fuori dal CPR posso tornare liberi di delinquere nelle nostre periferie e magari contagiare chicchessia.”

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