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I comuni di astigiano e acquese contro la proposta di impianto a Quaranti per trattare fanghi industriali

Redazione Quotidiano Piemontese

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Arriva da 15 comuni dell’Acquese e dell’astigiano un no deciso all’ipotesi di un impianto nell’ex Fornace di Quaranti per lavorare

e incenerire fanghi industriali derivati dalle lavorazioni alimentari.

Si tratta di un territorio a forte vocazione per la coltivazione dell’uva e con grande produzione di vino oltre che di splendidi paesaggi Unesco nei comuni come Quaranti, Mombaruzzo, Castel Rocchero, Maranzana, Ricaldone, Alice Bel Colle: “No ai fanghi da incenerire a un passo dai nostri vigneti. Un impianto di questo tipo é incompatibile con il nostro territorio, sia per la produzione agricola sia per il paesaggio: non dimentichiamoci che rientriamo nel sito Unesco di Langhe Roero e Monferrato”.

L’Unione collinare si dice contraria all’impianto che vorrebbe localizzarsi nell’area della ex fornace di Quaranti: “Il progetto non è compatibile con il nostro territorio. Un territorio vocato all’agricoltura, all’enogastronomia, a cui da qualche anno si è unito il comparto turistico, sempre più in crescita, nonostante le difficoltà legate alla pandemia che stiamo attraversando. Un territorio riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, proprio per la sua unicità e per la capacità che hanno avuto le nostre genti nel preservarlo e farlo crescere in armonia con l’ambiente. Un territorio che ha saputo accogliere anche importanti attività industriali ma mai così impattanti e potenzialmente pericolose anche per la salute dei cittadini, prima cosa da non sottovalutare».

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