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Cinemambiente si apre con Animal di Cyril Dion e il punto di Luca Mercalli

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La serata inaugurale del 24° Festival CinemAmbiente, alle 21, al Cinema Massimo – Sala Cabiria, coincide con l’avvio del Concorso documentari, che presenta 10 titoli selezionati tra la migliore produzione internazionale inedita in Italia. Il film di apertura, in gara nella sezione competitiva, è Animal di Cyril Dion. A cinque anni dal successo di Demain – realizzato con
l’attrice Mélanie Laurent e presentato al Festival nel 2016 – il regista francese ritorna sui cambiamenti climatici focalizzando, però, lo sguardo sull’emergenza concomitante del collasso della biodiversità. Attraverso il viaggio di due giovani attivisti, i sedicenni Bella e Vipulan, che, volendo capirne di più, interrogano studiosi ed esperti ai quattro angoli del mondo, il film esplora il fenomeno della sesta estinzione di massa, il nostro rapporto con le altre specie animali, la pericolosa convinzione umana di poter vivere separatamente dalla natura.

La proiezione sarà preceduta da Il punto di Luca Mercalli. Sulla falsariga del film, nel suo tradizionale report sullo stato del Pianeta stilato ogni anno per il Festival, il noto meteorologo dialogherà con i giovanissimi protagonisti del documentario, Bella Lack e Vipulan Puvaneswaran. Spunti quasi obbligati della loro conversazione saranno gli eventi climatici estremi registrati in tutto il mondo nella passata “estate dei record” e il nuovo rapporto dell’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (la massima autorità mondiale in materia), che lancia l’allarme sugli effetti del riscaldamento globale, in parte ormai già irreversibili, in ogni regione della Terra e che è stato definito dall’ONU un “codice rosso per l’umanità”.

Nell’ambito delle iniziative previste dal progetto europeo Food Wave nella cinque giorni di eventi del Pre-COP 26, l’intera serata inaugurale del Festival sarà diffusa in streaming e seguita in diretta dal pubblico presente al Centro Culturale BASE a Milano.

Diverse iniziative prendono il via al Festival nel corso della giornata. Nel pomeriggio si apre Made in Italy, la sezione non competiva che, attraverso una selezione di 40 titoli, offre un’ampia panoramica sulla produzione nazionale di cinema ambientale, in forte crescita negli ultimi due anni. Il primo film, Le ali non sono in vendita (ore 17, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Paolo Campana, esplora le contraddizioni dell’industria della moda, dove, sotto l’immagine patinata e luccicante, spesso si nasconde un insostenibile sfruttamento di risorse, umane e ambientali. Nel film, un gruppo di studenti di moda indaga su ciò che si cela dietro le scintillanti vetrine delle catene di abbigliamento: una spietata logica produttiva edificata sull’erosione dei diritti del lavoro e sul venir meno della salvaguardia dell’ambiente e della salute. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista, Deborah Lucchetti, presidente di Fair Cooperativa Sociale e coordinatrice della sezione italiana della Clean Clothes Campaign, e Luna Iemmola, una dei protagonisti del film.

Nel tardo pomeriggio, viene proposto un altro titolo della sezione, Gli angeli invisibili (ore 18.30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Vincenzo Peluso. Incentrato sul nostro rapporto con gli animali, tema ricorrente in quest’edizione, il film è un atto di accusa contro l’indegna pratica dell’abbandono di cui sono vittime moltissimi cani e, nello stesso tempo, un omaggio ai tanti volontari che, specialmente nel Sud Italia, si prodigano per far fronte al fenomeno. Sullo sfondo un appello alla coscienza collettiva per un autentico recupero del nostro rapporto con gli altri esseri viventi. La proiezione sarà seguita da un incontro
con il regista. In serata la sezione prosegue con il documentario Blood Scales (ore 20.00, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Paolo Sodi, che vuole fare luce sul traffico illegale di pangolini, i mammiferi più contrabbandati al mondo. Il film ha due protagonisti: il capo delle indagini presso la Last Great Ape Organization (LAGA) in Camerun, impegnato nella caccia a un’organizzazione di trafficanti di animali selvatici, e un pangolino arboreo che, appena salvato, combatte per ritrovare forza e libertà grazie alle cure professionali fornite dalla Tikki Hywood Foundation.

Nel tardo pomeriggio prende il via anche la sezione non competitiva Panorama internazionale, che presenta 16 titoli, tra corti, medi e lungometraggi non inediti in Italia, ma ritenuti, per la qualità della realizzazione o l’incisività dei temi trattati, meritevoli di un’ulteriore circuitazione. Il primo film è Citizen Nobel (ore 18.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), in cui lo svizzero Stéphane Goël elegge protagonista Jacques Dubochet, l’anziano scienziato suo connazionale, che, dopo aver vinto il Premio Nobel per la chimica nel 2017, ha deciso di rimettersi in gioco e spendere l’improvvisa notorietà al servizio di tre temi da
lui giudicati cruciali per il futuro dell’umanità: il riscaldamento globale, i fenomeni migratori, la disponibilità universale dei progressi in campo medico. La proiezione sarà introdotta dagli studenti del Laboratorio di Comunicazione Ambientale del Corso di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino. Il film sarà replicato in serata (ore 21) al Cinema Elios di Carmagnola in una proiezione organizzata in collaborazione con il circolo Il Platano di Legambiente.

Sempre nella prima giornata prendono il via alcuni appuntamenti, collaterali alle proiezioni in sala e riuniti nella sezione Ecoeventi, che si protrarranno per tutta la durata del Festival.
In mattinata, negli spazi espositivi al Piano 0 della Mole Antonelliana si apre la mostra fotografica “Il Quinto Elemento” (fino al 6 ottobre, ore 9-19), allestita e organizzata da Terna, uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia. Acqua, aria, terra e fuoco danno forma al mondo e alla natura, all’energia e alle sue manifestazioni, ma c’è un quinto elemento che fa la differenza: l’elemento umano, che con le sue azioni condiziona il destino della materia inerte. Curata dal collettivo di fotografi documentari “TerraProject”, la mostra si focalizza sull’essenza dei quattro elementi naturali connessi con il quinto e le rispettive forme di energia. Protagoniste dei ritratti e rappresentate come quinto elemento che sa governare e trasmettere l’energia a beneficio di tutti, cittadini e imprese, sono le persone che lavorano a Terna, circa 5mila professionisti impegnati ogni giorno a garantire la sicurezza elettrica dell’intero Paese.

Sempre alla Mole Antonelliana prende il via in mattinata anche l’iniziativa CinemambienteVR, con cui vengono proposte per la prima volta in quest’edizione alcune opere fruibili in realtà immersiva. Grazie alle nuove sale CineVR allestite dal Museo
Nazionale del Cinema, dove i titoli selezionati saranno disponibili (dalle 9 alle 19) fino al 6 ottobre, i visitatori potranno sperimentare una nuova dimensione del cinema ambientale e naturalistico, viaggiando in Paesi lontani, immergendosi nella profondità degli oceani, vivendo i cambiamenti di paesaggi e territori. Quattro i cortometraggi proposti. Con il francese 700 Sharks (700 Requins), di Manuel Lefèvre e Frédéric Gourdet, ci si immerge con Laurent Ballesta, famoso specialista subacqueo e biologo marino, nelle acque del Pacifico intorno al piccolo atollo di Fakarava per osservare il comportamento di caccia del
più grande branco di squali al mondo, di cui, a dispetto di Spielberg, non ci si potrà non innamorare. In Replacements, film di coproduzione internazionale diretto dal franco-indonesiano Jonathan Hagard e girato a Jakarta, si guardano con gli occhi di più
generazioni della stessa famiglia le trasformazioni subite dalla città nell’arco di quarant’anni, dal 1980 al 2020. Simulazione nella simulazione, il francese The Real Thing (Archi-Vrai), di Benoit Felici e Mathias Chelebourg, ci porta in viaggio in una copia del mondo, nelle “fake cities” cinesi, costruite su modello delle più famose metropoli straniere, come Londra, Parigi, Venezia. Equator 360 – The Line of Life (Vivre le long de l’Équateur), coproduzione franco canadese diretta da Nicolas Jolliet, è invece un viaggio in cinque tappe intorno al mondo “vero”, alla scoperta di quel magico, misterioso e meraviglioso forziere di biodiversità che è l’Equatore.

Nella giornata di apertura del Festival si inaugura anche il nuovo Salotto Arcobaleno, che, collocato in prossimità dell’ingresso del Cinema Massimo, ospiterà libri e scrittori invitati a intervenire su argomenti di stringente attualità nel dibattito ambientale. Lo spazio en plein air, allestito dalla Cooperativa sociale Arcobaleno, proporrà, infatti, un ciclo di “conversazioni sul mondo che verrà (vorremmo venisse)”, dedicate a temi legati alla transizione ecologica. Il primo appuntamento (ore 20) è con il meteorologo Luca Mercalli, che affronterà il tema dei cambiamenti climatici a partire dall’esperienza personale raccontata nel suo libro Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale.

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