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Trovato un pitone reale per strada a Lanzo Torinese

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A Lanzo Torinese, in via Loreto, è stato trovato un pitone reale. Il serpente è con ogni probabilità fuggito da una teca. L’animale è stato consegnato al Canc, Centro Animali Non Convenzionali ed è attualmente ricoverato all’ospedale della Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università di Torino, dove il proprietario può recuperarlo chiamando il 366 686 7428 e fornendo le adeguate garanzie di proprietà.

Il serpente non presenta ferite ed è in buono stato di salute, a parte uno stato di dimagrimento a cui si sta cercando di ovviare.

Il Pitone reale (Python regius), detto anche Pitone palla per via della posa caratteristica che assume, se disturbato, nascondendo la testa tra le spire, è un serpente costrittore della famiglia dei Pitonidi, che difficilmente supera i 150 cm di lunghezza. È un animale esotico, che alle nostre latitudini non può essere abbandonato all’aperto, perché non sopporterebbe le temperature invernali: per questo l’esemplare recuperato a Lanzo è stato ricoverato al CANC. Presenta un colorito brunastro con macchie e striature nere che gli donano una livrea particolarmente apprezzata. La testa ha una peculiare forma detta a cuore, che lo contraddistingue rispetto soprattutto ai boidi. Il carattere carattere timido e difficilmente aggressivo, le modeste dimensioni e le migliaia di possibili variazioni genotipiche rendono il Pitone reale indicato per l’allevamento da parte degli amatori. Non è consigliato maneggiare l’animale a lungo, in quanto è facilmente stressabile e, oltretutto, lo stress potrebbe causare prolungati digiuni. Il Pitone reale si nutre principalmente di piccoli roditori come Gerboa topi o Gerbilli. Può saltare alcuni pasti nel periodo antecedente alla muta o nella fase di adattamento alle nuove condizioni di vita in cattività. Talvolta, da novembre a marzo, smette volontariamente di nutrirsi, senza che ciò rechi danno alla sua salute.

Il salvataggio del Pitone reale a Lanzo rientra tra gli interventi previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana, che vede l’impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università di Torino per il recupero in campo della fauna selvatica, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana. Nel 2020 il CANC ha soccorso e curato oltre 3.700 animali selvatici, mentre nel 2021 la cifra ha già superato quota 4.450.

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