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In Piemonte in arrivo 5 mila sfratti, lunedì presidio davanti al Consiglio Regionale a Torino

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Come in tutta Italia anche in Piemonte CGIL CISL UIL, SUNIA SICET UNIAT UNIONE INQUILINI si mobilitano per chiedere al Governo e alla Regione di avviare soluzioni per la sofferenza abitativa. Lunedì 21 marzo 2022, dalle 10 alle 13, ci sarà un presidio sotto la sede del Consiglio Regionale per segnalare le richieste e chiedere un intervento anche della regione Piemonte per trovare soluzioni.

“L’iniziativa – dicono i sindacati – nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative strutturali. Il Governo deve rispondere alle 866 mila famiglie povere che secondo l’istat vivono in affitto e che corrispondono al 43% del totale delle famiglie in povertà assoluta. Dopo la pandemia e la ripresa delle esecuzioni degli sfratti sono circa 130-140 mila i nuclei che rischiano di rimanere sulla strada, decine di migliaia le esecuzioni immobiliari, i rincari delle utenze domestiche oltre all’incremento dell’inflazione sono un macigno per le famiglie.“

“Nella nostra regione – continuano i sindacati – non è azzardato prevedere che le richieste di sfratto arrivino e probabilmente superino i 5mila casi. Chiediamo che anche il Presidente e la Giunta regionale si attivino per ottenere presso le Prefetture un tavolo per una graduazione programmata degli sfratti garantendo un passaggio da casa a casa. Al Governo chiediamo un adeguato rifinanziamento dei fondi sostegno affitto e per la morosità incolpevole, anche alla regione chiediamo che stanzi risorse proprie aggiuntive. È necessario che la Regione coordini l’attività delle ATC piemontesi per fare in modo che rispondano con maggiore efficacia e tempestività all’emergenza abitativa. Il Pnrr e la legge di bilancio non hanno dato risposte, è ora che questo Governo raccolga le istanze e avvii una stagione di confronto con le parti sociali per intervenire sulla sofferenza abitativa che è impossibile negare e per la quale dobbiamo lavorare congiuntamente per individuare delle soluzioni ed evitare lo scontro sociale.“

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