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Economia

Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore: Piemonte spinge sul progetto del porto a secco

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Il prossimo numero del Rapporto Nord Ovest in edicola venerdì 25 marzo con Il Sole 24 Ore in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dedica l’apertura alle zone logistiche semplificate con un focus su quella di Genova, istituita per legge nel 2018 dopo il crollo del ponte Morandi, che non è ancora stata attivata perché manca il commissario che deve essere indicato dal Governo. Le istituzioni locali, si legge sul Rapporto, hanno formulato un Piano di sviluppo strategico della Zls che è stato inviato alla presidenza del Consiglio.

Il Piemonte sta lavorando per ampliare ulteriormente l’area che potrà godere dei benefici della Zls. Dalle prime sei località inserite nella norma del 2018, prevalentemente nell’Alessandrino, si arriva alla nuova mappa allargata del “porto a secco”, proposta al Governo dalla Regione Piemonte, che coinvolge 12 comuni, tra Alessandria, Asti e Cuneo, e due retroporti, il Sito di Orbassano e il Cim di Novara.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili, il comparto energetico e la Regione Valle d’Aosta si sentono sotto attacco, spiega il Rapporto. La questione degli extra profitti sollevata dal governo, con la prospettiva di un esborso per i produttori di energia da fonte rinnovabile rischia di avere ripercussioni non solo sui conti di un gruppo come Compagnia Valdostana delle acque (Cva) – tra i principali produttori di energia idroelettrica e rinnovabile in Italia – ma anche su quelli del suo azionista, la Regione autonoma.

All’origine c’è il decreto Sostegni ter, che prevede per i produttori di energia da fonte rinnovabile di effettuare un conguaglio tra i prezzi che si determinano nel mercato spot e la media dei prezzi negli anni precedenti. Si tratterebbe di un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili. La contestazione è che in caso di messa a gara c’è il rischio di privarsi di un patrimonio che potrebbe finire ai competitor esteri.

Arriva a quasi 3 miliardi di KWh la produzione annua di energia pulita realizzata con i 32 impianti idroelettrici di Cva, che assommano una potenza nominale complessiva di 934,5Mega Watt. 18 di questi impianti sono centrali ad acqua fluente. Le turbine ricevono l’acqua tramite una differenza di quota chiamata salto e la trasformano in elettricità. Ci sono poi 9 centrali idroelettriche a bacino e 5 centrali a serbatoio.

Sui distretti, il Rapporto Nord Ovest evidenzia come dopo un 2021 chiuso con un forte balzo all’insù dell’export, il distretto piemontese della rubinetteria e del valvolame ha aperto i primi due mesi del 2022 con un trend ancora all’insegna della crescita, nonostante anche questo settore stia facendo i conti con il caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime.

Ora, però, con lo scoppio della guerra in Ucraina, lo scenario si fa preoccupante e le prospettive incerte per le aziende le cui esportazioni hanno come mercato di destinazione prevalente quello russo, sottolinea Ugo Pettinaroli, presidente di Fratelli Pettinaroli Spa. C’è anche chi è ottimista, come Marco Caleffi, ad della Caleffi Spa, secondo il quale «attualmente il caricamento degli ordini è superiore a quello dell’anno scorso», e c’è chi confida nelle capacità di reattività, come Luca Zaglio, direttore generale di Giacomini Spa.

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