Seguici su

Cronaca

È morta Sara Rubatto ex atleta che aveva trasformato lo sport in una missione per gli altri

Avatar

Pubblicato

il

Con un messaggio sui suoi canali social, la Rari Nantes Torino ha annunciato la triste, quanto prematura, scomparsa di Sara Rubatto, ex atleta e amica della società.

Sara, oltre ad essere stata una nuotatrice di livello assoluto, ha intrapreso la carriera lavorativa come naturopata, nutrizionista, masso fisioterapista; aveva poi scoperto la bicicletta con cui ha viaggiato in tutto il mondo. Alcune delle sue mete più significative: Gerusalemme, Capo Nord e numerose volte in Africa e India.
Sara era inoltre fondatrice dell’associazione “Più Sport Più Emozioni”, con cui aveva organizzato il “Giro d’Italia” di Triathlon solidale insieme ad un gruppo di persone con disabilità.
Con affetto ci stringiamo al dolore della famiglia.

Sara Rubatto era una promettente nuotatrice con una carriera agonistica in ascesa, fino al momento in cui il suo percorso atletico viene spezzato dalla diagnosi di una rara forma di cardiomiopatia. Ma quando il mondo le è sembrato crollare addosso, Sara si era rimboccata le maniche e aveva fatto della diagnosi un motivo in più per lottare e portare avanti ciò in cui credeva. Diventata cicloviaggiatrice, ha intrapreso numerosi viaggi in solitaria attraversando con i suoi 5080 chilometri Lourdes, Santiago, Fatima. Non si fermava la Rubatto che ha continuato con la Torino-Gerusalemme, 6602 chilometri di silenzio e il deserto del Sinai; e ancora Torino-Capo Nord e ritorno. 48 giorni e 8.000 chilometri.

Nel 2018 ha pubblicato il libro Non ancora. Il mio ritorno alla vita (Armando Editore), storia di un pezzo di vita “apparentemente” distrutto ma ricostruito con la certezza che nulla è impossibile. È la storia di tante strade differenti tenute insieme da un filo invisibile che unisce ognuno di noi: la voglia di vivere. Una malattia capace di annullare il senso della vita, dei sogni mai realizzati, passioni sgretolate dallo scontro con sé stessi ma anche lotte infinite nel provare a rimettersi in gioco con la vita stessa, gocce di sudore che scendono dal corpo troppo stanco ma ancora voglioso di reagire, lacrime di vittoria nel sentire che nulla è mai perduto. Un libro dove ogni capitolo è un battito di vita passato ma ancora presente, scolpito nel cuore dell’autrice per essere condiviso con il lettore. Tutti noi viviamo in mezzo a onde, a volte calme e altre volte impetuose, che scorrono senza mai fermarsi: siamo noi che possiamo decidere come navigare in quest’oceano che si chiama vita.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *