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Cronaca

Muore a 91 anni Lorenzo Mondo, giornalista e studioso di Fenoglio e Pavese

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È spirato all’ospedale Molinette di Torino, dove era ricoverato da fine marzo a causa di un ictus, Lorenzo Mondo, giornalista, scrittore e uno dei critici più significativi del secondo Novecento (e oltre). Aveva 91 anni.

Mondo è stato a lungo vicedirettore del quotidiano La Stampa, responsabile delle pagine culturali e di Tuttolibri, l’inserto dedicato alla lettura che ha portato a diventare il più importante supplemento culturale. Ha scritto saggi e romanzi. Lungo il suo lavoro di studioso di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese.

A lui si devono scoperte importanti su questi due scrittori di pregio: intuì subito la portata delle opere maggiori di Fenoglio, pubblicate postume, come Una questione privata, Partigiano Johnny, Appunti partigiani; a Pavese dedicò un’importante biografia con Quell’antico ragazzo: vita di Cesare Pavese, testo che nel 2006 gli valse il Premio Cesare Pavese per la saggistica.

Il testo di Mondo è il racconto fedele di una vita consacrata alla letteratura e che fatica a esprimersi in altro modo, come dimostrano le incoerenze e le sofferenze affettive che costellano la biografia dello scrittore: il rapporto travagliato e ambiguo con il mondo politico, il confino a Brancaleone Calabro sotto il regime fascista, l’amore non corrisposto per Tina e le cocenti delusioni sentimentali. Lorenzo Mondo ci restituisce il ritratto di un artista tormentato e complesso, sempre in bilico tra ciò che vorrebbe essere e ciò che invece è, alla sofferta ricerca di una verità e di un riscatto che sembra trovare nella coerenza della scrittura, fino a quando anche questa sarà sopraffatta dal dolore della vita.

Dello scrittore, nativo di Santo Stefano Belbo, scoprì l’inedito Taccuino segreto di cui ha curato, con Italo Calvino, la prima edizione dell’epistolario Lettere 1924-1950 (Einaudi, 1966).

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