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È arrivata la pioggia ma ha portato grandine e vento: danni all’agricoltura dell’astigiano

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Torna il maltempo sulla zona di Asti e come previsto il comparto ad aver subito le conseguenze più pesanti è quello agricolo che sembra non conoscere un attimo di tregua. Forti temporali si sono abbattuti nella serata di ieri, lunedì 6 giugno, favorendo veri e propri nubifragi. La cellula temporalesca si è formata pochi chilometri ad est di Torino, con piogge intense, venti fino a 70-80 km/h e grandinate anche di medie dimensioni. In alcune zone sono stati segnalati chicchi fino a 4 centimetri.

L’area maggiormente colpita è stata quella del nord Astigiano, nello specifico nei comuni di San Paolo Solbrito, Villanova d’Asti, Buttigliera, Montafia e Dusino San Michele. I tecnici della Confagricoltura di Asti sono già al lavoro per quantificare i danni derivanti da questa ondata di maltempo. Le aziende agricole della zona del Pianalto astigiano associate alla Confagricoltura lamentano diversi danni alle colture di mais, grano e orzo, ormai prossime alla raccolta con previsione di un raccolto completamente compromesso. Numerosi anche i danni alle coperture di aziende agricole causati dal forte vento che ha letteralmente scoperchiato tetti di abitazioni e fabbricati rurali.

Situazione meno grave ma comunque sotto controllo nell’area del sud astigiano. I comuni più colpiti sono: Nizza, Mombaruzzo e Fontanile, dove si sono verificate forti piogge con la presenza di grandine che ha causato danni su vigneti con un’incidenza indicativa del 20/30%, anche se deve ancora essere effettuata una stima reale dei danni.

 La pioggia è sicuramente un fenomeno ben accetto in un’annata alquanto siccitosa, ma le precipitazioni di ieri non sono comunque sufficienti a compensare il grave deficit idrico che si è accumulato nei mesi primaverili”, afferma Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti. “Inoltre la pioggia, se accompagnata da fenomeni atmosferici estremi, come la grandine e il forte vento, rappresenta una minaccia di gran lunga più grave e compromettente della siccità stessa. Siamo di fronte a fenomeni avversi causati da temperature al di sopra della media stagionale che sono la riconferma di cambiamenti climatici sempre più all’ordine del giorno”.

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