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La crisi in Piemonte e a Torino: nei primi 6 mesi del 2022 un aumento del 42,2% delle richieste alla Caritas

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo la pandemia, la guerra, la crisi internazionale e l’inflazione. Con questa situazione sono le classi medie e piú povere a pagare con una crescita di povertà e difficoltà.

Sono le organizzazioni del terzo settore a a cercare di supportare il peggioramento della situazione.

Il direttore della Caritas di torino Pierluigi Dovis ha evidenziato che nei primi 6 mesi del 2022 c’e stato un aumento del 42,2% delle persone che si sono rivolte alla nostra rete, rispetto al 2021.

Per Francesco Marsico, della Caritas nazionale: La pandemia ha portato nel 2020 un aumento del 40% della domanda verso i nostri centri di ascolto, e il dato 2021 in parte conferma un aumento, anche se meno drammatico, che ci indica che esistono nel nostro Paese fasce molto significative di fragilità economica e lavorativa che, di fronte all’assenza o interruzione del lavoro o ad altri problemi, finiscono per mandare le famiglie in default.

Questo richiede la necessità di interventi strutturali e non solo per far fronte alla difficoltà che per almeno il 51% si radica negli anziani. Poi ci sono i lavoratori a basso reddito, i piccoli lavoratori autonomi e le persone che erano già in povertà e che hanno avuto un ulteriore decremento di risorse.
ùQueste persone chiedono lavoro, cibo, aiuto per spese sanitarie, scolastiche o per la cura degli anziani e i disabili oltre a chiedere un supporto per le spese di casa, affitto e bollette che cominciano a diventare ingestibili. E i costi energetici stanno portando a conseguenze anche sui costi dell’energia dei dormitori o di altre strutture di accoglienza.

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