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Torino, l’Imam a giudizio si difende: “Non sono fanatico né violento”

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Bouchta El Allam, l’Imam 43enne sotto processo con l’accusa di avere svolto attività di propaganda della Jihad durante un periodo di detenzione nel carcere di Alessandria, si  è difeso oggi in tribunale a Torino: “Non sono un violento, non sono un fanatico, sono sempre stato contrario all’Isis e a qualsiasi forma di terrorismo”, ha dichiarato spontaneamente.

“Non ho mai parlato male delle altre religioni – ha continuato – e non mi sono mai rallegrato per attentati o tragedie. Anzi, ho sempre esortato le persone a stare lontano da questa forma di lavaggio del cervello. In carcere, quando c’è stata una rivolta, ho salvato delle vite e ho cercato di placare gli animi. Sono stato aggredito per questo. Sono contro la violenza”.

Durante la preghiera del venerdì all’interno del carcere San Michele di Alessandria, dove agiva come Imam, avrebbe esaltato attentati terroristici e auspicato l’eliminazione degli ebrei, definiti “nemici giurati dell’Islam”.

Inoltre dalle intercettazioni telefoniche gli investigatori hanno scoperto che l’uomo invocava la distruzione del Vaticano ed esprimeva la sua ammirazione per Osama Bin Laden e Mohammed Atta, definiti “difensori dell’Islam e persone rispettose dei principi religiosi autentici”.

Voleva inoltre vendicarsi del tribunale di Torino che lo aveva indagato e fatto arrestare.

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