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Inclusione, lavoro, braccianti e povertà: se ne parla nel convegno “Passi avanti” a Saluzzo

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A che punto è l’accoglienza e come stanno funzionando i progetti per migliorare la condizione dei braccianti? Queste le domande su cui ci si interrogherà venerdì 16 dicembre alle 16 nel convegno “Passi avanti – Dai progetti Ubuntu e Buona terra alle prospettive per il futuro” in piazza Montebello a Saluzzo.

Si presenteranno il resoconto dei progetti “Fami Buona Terra” e “Ubuntu”, insieme alle iniziative future come “InCas – progetto di Anci”, quelle finanziate con il Pnrr e con il Pon/Fse “Common Ground”. Si approfondirà anche il linguaggio da utilizzare per gli operatori del settore attraverso gli studi di Sara Racca che, insieme al professor Matteo Rivoira dell’Università di Torino, ha redatto una “cassetta delle parole” per questo tipo di esperienze.

“Da anni, – ricorda Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – in maniera discreta e senza cercare clamore, cerchiamo di fare passi avanti nel tentativo di governare l’arrivo di tanti aspiranti braccianti per la nostra agricoltura, uno dei distretti frutticoli più importanti d’Italia. Tutto questo lavoro ha già prodotto risultati e continua ad essere un’azione in divenire, con nuovi progetti che si inseriscono su altri che sono conclusi.”

L’incontro avrà anche un carattere politico, nella direzione di stimolare l’azione concreta dei rappresentanti dei cittadini: “Proseguiamo anche nell’azione di persuasione e di stimolo per la politica nazionale: – continua Calderoni – bisogna aggiornare leggi che non sono più attuali e uscire dalla polarizzazione e dalle campagne elettorali. Senza braccianti stagionali la frutta non si raccoglie e le aziende agricole chiudono. Sta alla politica organizzare al meglio questo settore. Saluzzo e le Terre del Monviso non vogliono più aspettare”.

Focus sul lavoro come strumento per generare un sentimento di appartenenza al territorio nelle parole di Marzia Sica, Responsabile dell’Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo: “Il nostro intento, con il bando Territori inclusivi, è quello di creare tessuti sociali coesi e inclusivi in cui tutte le persone possano raggiungere autonomia e piena cittadinanza e sentirsi parte attiva di una nuova collettività.”

È possibile prenotare un posto a sedere sul sito.

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