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Cronaca

Gruppo di ipovedenti tenuti fuori dal Pala-Alpitour di Torino prima di Notre Dame de Paris: “Ci hanno impedito di usufruire di un servizio”

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Un gruppo di ipovedenti è stato discriminato venerdì 9 dicembre, al PalaAlpitour di Torino, prima della rappresentazione del musical “Notre dame de Paris”. Al gruppetto di 6, tra cui anche il presidente provinciale Uici, Giovanni Laiolo, è stato impedito di assistere allo spettacolo in platea nell’arena del Pala Alpitour nonostante avesse regolare biglietto.

“Sono stato discriminato insieme ad altri cinque non vedenti tra cui il presidente dell’UICI di tTorino @Giovanni Lajolo – scrive uno dei 6 -.  Avevamo acquistato sei biglietti per lo spettacolo “Notre Dame de Paris” che si e svolto al Pala-Alpitour di Torino. Con noi c’erano tre accompagnatori vedenti, anch’essi paganti, provvisti di regolare biglietto in platea numerata.

Arrivati all’ingresso della sala, ci hanno fisicamente impedito di raggiungere i nostri posti, ripeto, acquistati e pagati da oltre nove mesi. Dato che la platea è posizionata in basso rispetto all’entrata del palazzetto, per la “nostra sicurezza” gli addetti alla sorveglianza, sostenuti anche dai poliziotti di turno, ci hanno detto che era troppo pericoloso raggiungere quei posti, se succedesse qualcosa, nessuno ci salverebbe e moriremmo schiacciati – testuali parole di uno dei poliziotti -.

Ci hanno offerto sei sedie da cucina in un angolo per poter seguire comunque lo spettacolo. Gli abbiamo spiegato che eravamo solo ciechi, non disabili motori, che siamo arrivati sulle nostre gambe e comunque accompagnati! Ci hanno risposto che un accompagnatore ogni due persone era troppo poco, dovevamo avere un accompagnatore a testa! La discussione, sempre più accesa, ha fatto sì che i se dicenti tutori dell’ordine, portatori di verità rivelata sulla Sicurezza dei poveri disabili, tirassero fuori gli incidenti di Piazza San Carlo in occasione della festa della Juve, appunto come monito apocalittico per indurci ad accettare di goderci lo spettacolo in un angolo defilato del Pala-Alpitour, con buona pace dei bravi cittadini normodotati e paganti. Peccato che paganti lo fossimo anche noi! Abbiamo dunque rifiutato l’elemosina dei posti “in sicurezza” e ce ne siamo andati”.

“Caro Pala-alpitour – conclude –  ci hai impedito di usufruire di un servizio pagato a prezzo pieno! Ridateci i soldi e risarciteci peri danni morali per la vergognosa discriminazione inflittaci in nome di un fantomatico regolamento che nessuno del personale presente sul posto ci ha saputo indicare, forse perché non esiste! E comunque certi che non finisce qui”.

 

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