Seguici su

Economia

Federalberghi Torino, ripresa nel 2022: tasso di occupazione medio delle camere al 65%

Avatar

Pubblicato

il

Dopo due anni difficili segnati dalla pandemia il comparto turistico-ricettivo ha visto, nel 2022, i primi segnali di ripresa con un incremento graduale e costante dei flussi turistici e con un tasso di occupazione media dell’anno del 65%. Numeri che non pareggiano, ma si avvicinano a quelli raggiunti nel 2019 e risultano ancora più incoraggianti se si considera che il settore ripartiva da zero a causa del Covid-19.

Dopo un inizio anno caratterizzato da flussi ancora fortemente condizionati dalla pandemia e dall’inizio del conflitto in Ucraina, la primavera con i ponti festivi ha portato una prima ventata di ottimismo. Nel mese di maggio il rapido susseguirsi dell’Eurovision Festival, del Salone del Libro, del Giro d’Italia, della finale di Champion’s League femminile e il summit dei ministri dell’Economia dell’area UE ha portato a Torino centinaia di migliaia di persone. L’Eurovision, in particolare, ha riportato Torino sotto i riflettori internazionali facendo conoscere la città con effetti anche sul lungo periodo.

L’offerta di eventi anche nei mesi estivi con alcuni grandi appuntamenti – Kappa Futur Festival e concerti di musicisti internazionali – ha garantito quella continuità da tempo invocata dagli imprenditori del settore ricettivo e ha consentito di destagionalizzare l’offerta. Torino ha retto molto bene anche in piena estate con un mese di agosto in forte controtendenza rispetto al passato.

L’autunno ha segnato, poi, il secondo momento di picco dell’anno con dati di occupazione percentuale anche superiori al 2019 grazie al Salone del Gusto a settembre e, soprattutto, ad un mese di novembre nel quale si sono concentrati la Settimana dell’Arte Contemporanea, la seconda edizione delle ATP Finals e il Torino Film Festival. Nel mese di dicembre, infine, è arrivata la conferma che la città è attrattiva anche quando non ci sono eventi ad agire da catalizzatore.
In generale Torino ha saputo riposizionarsi sul mercato turistico internazionale dopo la pandemia proponendosi come città capace di accontentare diversi tipi di turismo e ideale per ospitare grandi eventi. Una città capace di vestirsi a festa in occasione dell’evento del momento, ampliando così gli effetti comunicativi ed estendendo l’atmosfera di festa su tutta la città.
L’anno che volge al termine non è però stato esente da inconvenienti, primo fra tutti il caro energia. La congiuntura economica ha inciso notevolmente e continuerà a penalizzare i bilanci delle imprese turistico-ricettive. Tale quadro, insieme alla perdurante inflazione, alla crescita degli interessi, al ritorno dei mutui e dell’aggravio dei finanziamenti per la pandemia si faranno sentire ancora più incisivamente nel 2023.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *