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Torino, al Maria Vittoria salvata bambina con ipertermia maligna

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Il 23 dicembre u.s., una bambina di sei anni a seguito di un trauma sportivo si procurava una lesione della lingua, con ampia ferita lacero-contusa.
A seguito di un ritardo di cicatrizzazione veniva posta indicazione ad un intervento chirurgico di revisione della ferita, che veniva programmato il 5 gennaio 2023 presso l’Ospedale Maria Vittoria dell’ASL Città di Torino.

La bambina presentava un’anamnesi negativa ed era già stata sottoposta ad un intervento di chirurgia addominale appena nata, presso un altro ospedale, per cui non vi era alcuna controindicazione all’esecuzione dell’intervento chirurgico.

Il 5 gennaio, durante l’induzione dell’anestesia generale, presentava una crisi di ipertermia maligna, patologia con un’incidenza in età pediatrica di 1/15000 anestesie ed una mortalità variabile dall’5% all’80%.

L’ipertermia maligna é una malattia genetica caratterizzata da una grave alterazione del metabolismo muscolare, che viene innescata dalla somministrazione di alcuni farmaci, in particolare anestetici volatili.

L’équipe chirurgica era costituita dal dott. Riccardo Vergano, Responsabile della Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Maria Vittoria, dal dott. Luca Cochelli, Responsabile della Anestesia e Rianimazione, dalla dott.ssa Luciana Faccio, Responsabile dell’Anestesia Pediatrica, dall’Anestesista dott.ssa Luciana De Simone e dal Personale Infermieristico e della Rianimazione dell’Ospedale Maria Vittoria.

Il caso di ipertermia maligna è stato prontamente riconosciuto e trattato in sala operatoria.
Successivamente la bambina è stata trasferita in Terapia Intensiva.

Durante la degenza, in contatto con i colleghi della Nefrologia del Regina Margherita, la paziente è stata trattata per la rabdomiolisi conseguente all’ipertermia maligna, dove ha raggiunto valori elevatissimi di CK (210000) segno della gravità dell’evento occorso.

Il trattamento ha avuto successo e la Paziente, in condizioni di stabilità, è stata trasferita all’Ospedale Regina Margherita per la completa ripresa della funzionalità renale e per le indagini genetiche del caso.

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