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Amiat Gruppo Iren e Città di Torino lanciano campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata

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Il “Pizzone”, nato dall’insieme di organico e carta, il “Peperattolo”, frutto di organico e latta non differenziati, la “Tazziglia”, ibrido tra ceramica e vetro: sono questi i rifiuti “anomali” protagonisti della nuova campagna di sensibilizzazione di Amiat Gruppo Iren, dal titolo “La differenziata, fatta male, genera mostri”.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Città di Torino, vuole stimolare i cittadini nell’adottare comportamenti corretti nella gestione dei rifiuti, con un messaggio chiaro: gettare i materiali separati negli appositi contenitori permette di realizzare una raccolta differenziata migliore, evitando la creazione di “mostri” di rifiuti che non è possibile differenziare.

La campagna è declinata su tre soggetti rappresentativi di errori comuni nella separazione dei rifiuti, dal cartone della pizza gettato sporco nella raccolta carta alla ceramica conferita erroneamente nel vetro.

La campagna, che verrà diffusa dal 30 gennaio 2023, verrà declinata su molteplici canali: affissioni statiche e dinamiche in vari formati, advertising e contenuti digitali.

“Gli sforzi che la Città e AMIAT hanno fatto e faranno per aumentare la raccolta differenziata sono inutili senza la fattiva collaborazione dei Cittadini, – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren – per questo è importante non dare per scontato nulla, e tornare a spiegare che i cattivi comportamenti generano mostri. La raccolta differenziata fatta bene aiuta la Città ad essere più bella e sostenibile”.

“Rafforzare la coscienza civica e l’attenzione all’ambiente è un tassello indispensabile nel percorso intrapreso verso una città più sostenibile – commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente Chiara Foglietta –. Per questo è importante continuare a creare occasioni per sensibilizzare la cittadinanza su questi temi e insieme lavorare d’intesa con AMIAT, come stiamo facendo, per migliorare l’efficienza del servizio. Una raccolta di qualità – conclude l’Assessora – è imprescindibile per il recupero, il riciclo e il futuro reimpiego dei materiali, che ne estenda il ciclo di vita”.

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