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Ambiente

Racconigi entra nell’associazione europea del Patto dei Sindaci per il clima e l’energia

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Con l’approvazione all’unanimità durante il consiglio comunale di lunedì 27 febbraio, anche la città di Racconigi è entrata nell’associazione europea del Patto dei Sindaci, 168esimo comune piemontese a compiere questo passo.

Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea aveva lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.

Per le sue singolari caratteristiche – essendo l’unico movimento di questo genere a mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei – il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello.

Al fine di tradurre il loro impegno politico in misure e progetti concreti, i firmatari del Patto si impegnano a preparare un Inventario di Base delle Emissioni e a presentare, entro due anni dalla firma, un “Piano d’azione per l’energia sostenibile e il Clima” (acronimo PAESC) in cui sono delineate le azioni principali che essi intendono avviare.

«Non solo le grandi organizzazioni internazionali possono cercare di contrastare il cambiamento climatico, – commenta il consigliere comunale Enrico Mariano, promotore dell’adesione al Patto – ma soprattutto i progetti e le buone pratiche locali. Abbiamo posato la prima pietra per costruire quello che sarà il futuro ambientale di Racconigi: procederemo subito con la preparazione del PAESC grazie al finanziamento della Fondazione CRC che abbiamo ottenuto a fine 2022, ma si apriranno anche finanziamenti e apporti tecnici a livello europeo, in partenariato con le altre comunità già aderenti, con prospettive di investimenti programmabili sino al 2050».

«È un impegno che l’amministrazione si prende con i propri cittadini a lungo termine e soprattutto è un investimento sul futuro, puntando sul territorio e sulle future generazioni di amministratori. Forse l’ultima possibilità di salvaguardare e rilanciare il sistema ecologico cittadino e rurale, una sfida senza precedenti a cui è chiamato ognuno di noi» conclude Mariano.

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