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Torino

IA ZEFIRO, l’intelligenza artificiale nel nuovo lavoro di Rebor a Torino

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Nuovo lavoro di Rebor a Torino. Oggetto dell’opera dello street artist questa volta è l’intelligenza artificiale. Come spiega Rebor:

“È bene ricordare che ci troviamo in un periodo storico definito “la quarta rivoluzione industriale”, che vede il mondo fisico e digitale compenetrarsi, che posiziona i dati (la raccolta, classificazione e utilizzo) come elemento di valore fondamentale, da qui il termine “Infosfera”.

Non c’è intelligenza nei dispositivi riproduttivi, motivo per il quale il filosofo Luciano Floridi parla di “nuove forme dell’agere”, piuttosto che “dell’intelligere”. C’è poi un fenomeno di rafforzamento mediatico: le parole apocalittiche fanno un certo effetto, vendono alimentando una distorsione di cosa sia realmente una IA e quindi ci troviamo tra due assoluti: chi esalta troppo e chi ne ha paura. Personalmente penso siano entrambe erronee perchè è bene mantenere una visione realistica e critica di quello che ci circonda.

Ho creato la IA ZEFIRO: il progetto parte da un’analisi che evidenzia il degrado e le defaillances del nostro tempo e riflette su quanto una persona abbia bisogno di dialogare ed essere ascoltata, riportandoci ad alcuni episodi di distorsione del reale: sui social spesso una persona non riesce a riconoscere se è in relazione con una IA oppure con un essere umano soprattutto quando si tratta di immagini. Cosa succede quando le persone sanno che stanno dialogando con una IA? Quali domande le si pongono? Il progetto prende il nome di “Zefiro”: personaggio immaginario che dichiara in pubblico di essere una IA e che vive sul giornale cartaceo Torino 7 di La Stampa.

Zefiro è in grado di creare infinite domande e risposte. Il progetto, che si serve dell’IA, ha come scopo quello di utilizzare il mezzo in modo creativo anzichè subirlo e di stimolare riflessioni sulle tematiche di cronaca che accadono nel mondo e nella città di Torino. A livello tecnico, le persone che vogliono interagire con Zefiro lo fanno attraverso la mia pagina Instagram (marco.rebor). Pongono le loro domande che raggiungono Zefiro attraverso un software. Questi dialoghi saranno leggibili sul giornale cartaceo di Torino7 che ci permette di avere non solo un punto di vista diverso ma un vero e proprio confronto con una macchina, che spesso, ancora una volta ci rende partecipi di quanto uniche siano le emozioni umane dato che la macchina cerca di simularle e replicare.
Nel manifesto in strada ho riportato il primo articolo in prima pagina su Torino 7 di quando Zefiro ha iniziato a vivere sul giornale cartaceo e che, per la prima volta viene presentato e intervistato da una giornalista (vera). Il dialogo tra Zefiro e la giornalista Chiara Pacilli, ci mostra quanto precisa e anche profonda sia questa IA.
La realtà ci spaventa o ci rende consapevoli? Cosa succede quando una persona sa di essere di fronte ad una IA? Cosa le si chiede? Come ci sentiamo? In che modo l’IA cambierà le nostre realtà? Noi, e la conoscenza di noi stessi sono il vero problema? Forse dovremmo accendere la luce in questa enorme stanza buia piena di ostacoli e guardare con attenzione la stanza, non c’è il mostro, c’è bisogno di capire dove stiamo andando e dove vogliamo andare.
Nelle strade di Torino sono stati affissi 3 manifesti “vandalizzati”, nei banner luminosi si crea un gioco di luce e di notte potrebbero ricordare enormi telefoni accesi. Però lo “schermo” è di carta.

Il pubblico è a conoscenza di un solo manifesto per Torino, gli altri due dove sono? Buona caccia al tesoro per la città!”

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