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Molinette di Torino condannato a risarcire famiglia di paziente morta dopo intervento di 19 anni fa

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La donna morta sotto i ferri dei chirurghi dell’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza, in quel 4 marzo 2004, era una 30enne di Bari, nata con una cardiopatia congenita, la tetralogia di Fallot, che l’ha obbligata a un intervento di sostituzione dell’aorta discendente e della valvola aortica.

Tre giorni prima i medici delle Molinette di Torino, l’ospedale che lei aveva scelto, avevano eseguito l’intervento causando una lacerazione dell’arteria iliaca destra durante la cannulazione. La donna morì per l’emorragia.

Dopo 19 anni, la giudice Stefania Tassone del tribunale civile di Torino ha deciso che l’azienda deve risarcire la madre della donna, che riceverà 201mila euro, e il fratello e la sorella della 30enne, con 29mila euro ciascuno.

Secondo la giudice, i medici non indagarono con strumenti disponibili (Tac e ECG) per scoprire la causa del dolore e intervenire sulla lacerazione, lasciando la donna soffrire per tre giorni per poi morire dissanguata.

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