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Cronaca

Stupro della volontaria della Croce Rossa, ex coordinatore condannato a tre anni e otto mesi

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Ci sono voluti sei gradi di giudizio prima di arrivare a una condanna definitiva: tre anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale per Massimo Raccuia, accusato di aver stuprato una volontaria nei locali della Croce Rossa. All’epoca dei fatti, l’imputato era coordinatore dei volontari dell’ente di soccorso.

La vittima ha sempre sostenuto di essere stata violentata ripetutamente dalla primavera del 2010 a novembre 2011, all’interno delle salette negli ospedali della città, al Gradenigo, al San Giovanni Bosco e al Mauriziano.

Una storia processuale contorta. Nel primo processo l’imputato era stato assolto con formula piena dal tribunale che anzi aveva ritenuto inattendibile la vittima procedendo contro di lei per calunnia. Anche il secondo processo in appello si concluse con un non luogo a procedere per un cavillo tecnico: la querela è stata intempestiva. Il caso approdò quindi in Cassazione venne disposto un nuovo rinvio in secondo grado. Nell’appello bis, nel 2019, Massimo Raccuia era stato condannato a quattro anni e sei mesi. Il caso era finito di nuovo in Cassazione e poi nuovamente in Corte d’appello. Il secondo processo di appello, conclusosi il 20 ottobre 2021, aveva portato alla condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione.

Oggi la condanna definitiva.

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