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Enogastronomia

Se l’innalzamento delle temperature rende migliore il vino di montagna

Dopo l’ultima vendemmia sono stati prodotti vini più corposi, meno scialbi e con maggiore gradazione alcolica secondo Coldiretti Torino

Sandro Marotta

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Torino – Il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature hanno reso i vini di montagna migliori, con alte gradazioni e bassa acidità. É quanto afferma Coldiretti Torino a seguito dei risultati dell’ultima vendemmia: nelle zone montane dove il maltempo non ha creato danni ai vitigni, si sono ottenuti vini più corposi, molto meno acidi del solito e con una gradazione tale da competere con le migliori produzioni nazionali.

“Fino agli anni ‘2000, – spiega Coldiretti in una nota – i vini di montagna erano a bassa gradazione, dal sapore acidulo, spogli e di pronta beva. Queste uve antiche venivano mescolate ad altre uve tradizionali piemontesi, come l’uva barbera, per conferire più gradazione. Oggi sono vini che raggiungono i 14 gradi, vini di corpo e da invecchiamento, con qualità da fare invidia ai cugini di Langhe e Monferrato e sono il lato positivo del cambiamento climatico che sta aggredendo ovunque l’agricoltura e che sta danneggiando anche la viticoltura collinare”.

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