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14 agosto 2018-2023: sono passati 5 anni dal crollo del ponte Morandi sul Polcevera a Genova

Alessia Serlenga

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Il 14 agosto 2018 è una data che tutto il nordovest italiano non dimenticherà facilmente dato che quel giorno alle ore 11:36  crollò il Ponte Morandi dell’autostrada A10, che collegava Genova al Ponente passando sul fiume Polcevera provocando 43 morti e 566 sfollati. Il 3 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito su disegno dell’architetto Renzo Piano.

Ripercorriamo i fatti accaduti dal 14 agosto 2018

  • 14 agosto 2018: Il Ponte Morandi crolla improvvisamente, causando la morte di 43 persone.
  • Agosto – Settembre 2018: Dopo il crollo, inizia un’indagine sulle cause dell’incidente. Sono istituiti gruppi di lavoro e commissioni per esaminare i fattori tecnici e strutturali che hanno portato al crollo.
  • Settembre 2018: Il governo italiano dichiara lo stato di emergenza a Genova e promette fondi per la ricostruzione del ponte.
  • Ottobre 2018: I pubblici ministeri avviano un’indagine penale per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Si aprono diverse inchieste su possibili negligenze e mancate misure preventive.
  • Dicembre 2018: I resti del ponte vengono demoliti per motivi di sicurezza.
  • Giugno 2019: Inizia il processo penale contro 59 imputati, tra cui ingegneri, funzionari pubblici e dirigenti di Autostrade per l’Italia che gestiva il ponte.
  • Dicembre 2019: Il tribunale decide che il processo si svolgerà a Genova, accogliendo la richiesta dei familiari delle vittime.
  • Ottobre 2020: Il tribunale di Genova rinvia a giudizio 69 persone nell’ambito del processo, includendo accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo.
  • Gennaio 2021: Inizia ufficialmente il processo contro gli imputati. Le udienze si tengono nel Palazzo di Giustizia di Genova.
  • Marzo 2021: Le prime udienze si concentrano sulla costituzione delle parti civili e sulla richiesta di risarcimento da parte dei familiari delle vittime.
  • Agosto 2021: Il processo subisce alcune interruzioni estive.
  • Settembre 2021: Il processo riprende, con l’attenzione che si concentra su testimonianze, prove tecniche e questioni legali.
  • Marzo 2022: Prosegue il processo con ulteriori testimonianze e valutazioni tecniche.

l crollo del ponte Morandi a Genova non è stata solo una tragedia in cui hanno perso la vita 43 innocenti, ma si tratta di’ una strage che ha ferito un’intera città e un intero Paese.

Il processo in essere ha attribuito le cause del crollo a una combinazione di fattori tecnici e strutturali.

  • Difetti strutturali: Il ponte era stato costruito negli anni ’60 e presentava alcuni problemi strutturali e di corrosione che erano stati rilevati negli anni precedenti al crollo. Questi difetti strutturali avevano portato a interventi di manutenzione e restrizioni di peso sulla struttura.
  • Materiale degradato: una delle principali cause del crollo è stata la corrosione dei cavi di sostegno del ponte. I cavi erano realizzati in acciaio e erano soggetti all’usura causata dall’ambiente marino e dall’umidità. La corrosione ha indebolito la capacità portante dei cavi e ha reso la struttura più vulnerabile.
  • Monitoraggio insufficiente: Nonostante le preoccupazioni relative alla stabilità strutturale del ponte, il monitoraggio e la manutenzione non sono stati eseguiti in modo efficace. Ciò ha contribuito a una mancata identificazione tempestiva dei problemi e alla mancanza di interventi preventivi.
  • Design e manutenzione: sono state sollevate critiche riguardo al design originale del ponte e alle decisioni prese durante il suo sviluppo. Il ponte non ha ricevuto la manutenzione adeguata nel corso degli anni, che ha contribuito all’aggravarsi delle condizioni strutturali.
  • Eventi meteorologici: il giorno del crollo, la regione di Genova stava affrontando un forte temporale, con forti piogge e venti. Queste condizioni meteorologiche avrebbero potuto peggiorare la situazione, ma non sono state identificate come la causa principale del crollo.

 

 

report RAI ha dedicato nella puntata del 26 luglio un reportage alla vicenda dal titolo emblematico: La gallina dalle uova d’oro, 

Il reportage racconta lo stato del processo per la strage a quasi cinque anni dal crollo del Ponte Morandi che ha provocato 43 morti. Il processo vede imputate 59 persone tra cui l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci che si è portato a casa 13 milioni di euro di liquidazione. Poi i Benetton si sono resi conto che forse non era il caso e glieli hanno chiesti indietro. Del processo stanno emergendo fatti importantissimi: il principale è che tanti, troppi sapevano che quel ponte era ammalorato e non avrebbero fatto nulla. Nel reportage si trovano gli audio originali delle intercettazioni dei personaggi che gestiva Autostrade e Benetton,

Il podcast realizzato dal giornalista del Fatto Quotidiano Marco Grasso dal titolo 11.36 racconta i fatti attraverso le voci degli stessi protagonisti: le intercettazioni inedite, le testimonianze di familiari delle vittime, sopravvissuti e sfollati, il ricordo dei soccorritori e di chi ha lanciato allarmi inascoltati, la cronaca del processo che vede oggi imputate 58 persone, tra cui l’ex ad di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci. Il finale di questa storia è amaro: dopo aver minacciato la revoca delle concessioni, lo Stato si è ricomprato Aspi, per oltre 8 miliardi:  i profitti ai privati, i debiti alla collettività. Il podcast di Marco Grasso è accompagnato dal libro-inchiesta il Crollo, sempre dedicato alla strage del Morandi.

 

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