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29 settembre: anche in Piemonte la Giornata Mondiale del Cuore

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il 29 settembre torna l’appuntamento annuale con la campagna di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebro vascolari, promossa in tutto il mondo dalla World Heart Federation.

L’iniziativa intende promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie cardiovascolari, che costituiscono una delle principali cause di malattia e di disabilità, con un altissimo impatto sociale ed economico.

Riflettori puntati sui fattori di rischio modificabili e sull’importanza di aderire a programmi di screening

  • prendersi cura del proprio cuore
  • adottare corretti stili di vita e praticare attività fisica costante
  • aderire alle attività di prevenzione, attraverso le visite cardiologiche, il controllo del
  • colesterolo, del peso e dell’indice di massa corporea
  • promuovere la cultura della defibrillazione cardiaca precoce

I fattori di rischio
Esistono fattori di rischio modificabili, su cui è possibile intervenire con la prevenzione:

  • l’ipertensione arteriosa
  • il fumo
  • il colesterolo alto
  • il diabete
  • la sedentarietà
  • la condizione di sovrappeso/obesità

L’incidenza nel sesso femminile
I fattori di rischio sono i medesimi nei due sessi ma hanno peso diverso e risultano avere un impatto maggiore in termini di morbilità e mortalità cardiovascolare nelle donne rispetto agli uomini, spesso per ritardi nella diagnosi dovuti a:

  • sintomatologia più sfumata
  • tendenza da parte della paziente a sottostimare il sintomo
  • tecniche diagnostico-terapeutiche studiate per lo più sugli uomini
  • mancata consapevolezza del rischio cardiovascolare aumentato

L’aneurisma dell’aorta addominale è la dilatazione dell’arteria aortica caratterizzata da un aumento di diametro che, in caso di rottura, risulta fatale nell’80% dei casi. In Italia si registrano ogni anno 27.000 nuovi casi e 6000 morti. Viene definito il “killer silenzioso” perchè spesso viene diagnosticato casualmente durante esami eseguiti per altra ragione. Solo lo screening permette di individuarlo precocemente ed, eventualmente, di monitorarlo con regolarità.

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