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Cronaca

Una sentenza giuslavoristica contro il Teatro Regio diventa un caso politico a Torino. Le opposizioni chiedono le dimissioni dell’assessore Purchia

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La vicenda legata alla sentenza del tribunale di Torino che ha imposto un risarcimento di 500 mila euro all’ex capo del personale Francesca Orazi per un licenziamento infondato e illegittimo pesa sulla posizione di Rosanna Purchia, oggi assessora alla cultura del Comune di Torino, ma ai tempi commissario straordinario di governo del Teatro Regio.

Il 5 settembre 2023 la sezione lavoro del Tribunale di Torino ha dato ragione a Francesca Orazi che era stata licenziata dal Teatro condannando il Regio al pagamento di un importo di 460.905,26 euro, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi insiem al pagamento delle spese legali e di un ulteriore rimborso del 15%, portando così la cifra totale a oltre il mezzo milione di euro.
La sentenza riconosce anche una responsabilità all’ex commissario Purchia che impone che atti e sentenza del processo vengano trasmessi d’ufficio alla Procura regionale presso la Corte dei Conti per valutare un possibile danno erariale ovvero una spesa ingiustificata da parte di un ente finanziato con soldi pubblici.

Ora il prolema diventa politico dato che le opposizioni chiedono le dimissioni dalla carica di Assessore di Rosanna Purchia

Scrive sui social Andrea Russi Capogruppo M5S in Sala Rossa

Quale è stato l’errore del sindaco? Lo Russo non avrebbe dovuto nominare Purchia assessore alla cultura visto che Purchia aveva già ricoperto un ruolo dirigenziale apicale in una realtà importante di Torino come il Teatro Regio.
Tanto più che questa nomina – evidentemente inopportuna – è avvenuta in soluzione di continuità: Purchia esce dal Regio come commissario/sovrintendente e immediatamente, senza che fosse passato un congruo periodo di “raffreddamento”, viene nominata assessore alla cultura della città di Torino.
Ed emerge palese anche il potenziale conflitto di interessi di Purchia quando, come assessora, dovrà discutere decisioni che riguardano la Città e il Regio (come si diceva, finanche i contributi), anche in un contesto di forte imbarazzo come quello del risarcimento in oggetto.
Tanto che nelle interviste rilasciate sul caso Orazi, Purchia dice espressamente: “Ci sono gli appelli” e “Do per scontato che il Regio abbia un fondo rischi”.
Appare chiaro, dunque, che Purchia stia utilizzando il suo ruolo di assessore alla cultura per influenzare le scelte del Regio, in quanto ipotizza (o dà per scontati) provvedimenti e misure non si comprende se per il bene Teatro o più semplicemente per il bene suo, personale.
Cosa dovrebbe fare il sindaco Lo Russo per rimediare ai suoi errori e a quelli di Purchia? Semplicissimo: il buon senso gli imporrebbe di presentarsi al Consiglio di Indirizzo del Regio mettendo sul tavolo la revoca delle deleghe all’assessora Purchia. Solo così sarebbe garantita totale trasparenza nella gestione delle risorse impiegate (oltre al contributo del Comune, vorrei ricordare che il Teatro beneficia dei contributi delle principali Fondazioni Bancarie) e verrebbe dipanato ogni dubbio riguardante questa triste vicenda.

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