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Cronaca

Chivasso: un anno dopo l’omicidio, non risolto, di Giusy Arena

Gli abitanti di via Togliatti hanno organizzato un messa per ricordarla

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CHIVASSO – Un anno fa, il 12 ottobre 2022, Giusy Arena è stata uccisa

Quello stesso giorno Giuseppina ha compiuto 52 anni, ma il suo compleanno è diventato anche il suo anniversario di morte.

L’omicidio di Giusy Arena

Giuseppina Arena, originaria di Montanaro, viveva da sola al pianterreno del palazzo pubblico di via Togliatti 66, a Chivasso. Divideva la sua vita, difficile, con un cane e molti gatti.

Quel 12 ottobre Giusy aveva comunicato a qualcuno che si sarebbe recata al centro di distribuzione dei pasti, dove però nessuno l’ha mai vista arrivare.

Un testimone oculare, infatti, vede la 52enne salire su un furgone con la propria bicicletta. A casa non farà più ritorno.

Giusy viene uccisa tra le 13 e le 14. Tre i colpi fatali sparati con una calibro 7,65 da distanza ravvicinata tra testa e collo. L’esame autoptico non rivela altri segni di violenza: Arena è stata colta di sorpresa.

Una modalità brutale, segno della premeditazione dell’omicidio. Per questo è probabile che sia stata attirata volutamente, da qualcuno che conosceva, nel luogo dove Giuseppina ha poi trovato la morte. Un luogo non di passaggio e lontano dai posti solitamente frequentati dalla donna. Lì è stata abbandonata.

Il corpo viene ritrovato da un passante, intorno alle 18, in strada comunale per Pratoregio, accanto al cadavere tre bossoli. Nessuna traccia dell’arma del delitto.

Le piste e le indagini per scoprire chi ha ucciso Giusy

Subito dopo l’omicidio di Giuseppina, si sono messe in moto le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Torino e della compagnia di Chivasso, con il coordinamento del pm Alessandro Gallo della procura di Ivrea.

Si parte con le analisi del telefono cellulare trovato addosso alla donna e quella delle telecamere della zona, per capire chi fosse passato da quelle parti. Nel frattempo si parlava anche di abusi: forse qualcuno non voleva che la donna parlasse troppo.

Ma, la pista privilegiata degli inquirenti diventa, quasi subito, un’altra: Giuseppina aveva ereditato una ingente somma di denaro dopo la morte della madre. Probabile quindi la pista dell’omicidio per intascare quel denaro a lei destinato.

Il fratello della vittima, Angelo Arena, viene ascoltato dagli investigatori come persona informata sui fatti e viene sottoposto al tampone stub per il recupero delle micro particelle. Ma l’esito del tampone depositato dai RIS di Parma parla chiaro: sull’uomo nessuna traccia di polvere da sparo, non è stato lui a premere il grilletto che ha tolto la vita alla donna.

Sebbene le indagini proseguano senza sosta, passano mesi prima che si aprano nuovi scenari e prenda corpo l’ipotesi che la chiave di volta dell’omicidio della 52enne stia nella presenza di quel furgone con a bordo due persone che avrebbero attirato Giusy in una trappola mortale.

Di fatto, però, un anno dopo il caso non è stato ancora risolto. Non ci sono indagati e gli investigatori sembrano brancolare nel buio. Un assassino è ancora a piede libero.

Una messa per ricordare Giusy Arena

Molti conoscevano Giusy Arena e in molti, ancora oggi, si chiedono chi abbia potuto fare una cosa del genere a una donna che non faceva del male a nessuno. Le domande sono le medesime di un anno fa: chi ha sparato quei colpi fatali per Giusy Arena? E perché?

Non si sa quando avranno una risposta e quando si potrà mettere la parola fine a una vicenda tragica che ha sconvolto una intera cittadina.

Intanto, gli abitanti di via Togliatti hanno organizzato un messa per ricordarla. Sarà celebrata oggi alle 18 davanti alla Cappella della Madonna.

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