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Cultura

Nessuno ha spiegato perché la polizia di Torino sia entrata in università e abbia manganellato gli studenti

La partecipata assemblea di lunedì ha invitato il rettore Geuna, che però non si è presentato

Sandro Marotta

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TORINO – Sono passati ormai quattro giorni dall’irruzione violenta della polizia al Campus Einaudi, ma ancora non si hanno spiegazioni su chi e perché abbia autorizzato l’intervento della Digos.

I fatti

Il Fuan (collettivo studentesco di estrema destra) ha organizzato venerdì scorso un intervento sulla “fuga di migliaia di cristiani armeni che stanno abbandonando le terre che abitavano da generazioni dopo l’invasione dell’esercito azero”.

Alcuni studenti si sono radunati fuori dall’aula e, in atteggiamento pacifico, hanno chiesto di partecipare al dibattito. A questo punto è arrivato un intero reparto della Digos, che ha blindato l’aula. La tensione è aumentata e alla fine alcuni studenti sono stati manganellati. Il Collettivo Universitario Autonomo ha documentato la carica degli agenti qui.

L’assemblea aperta e la richiesta di spiegazioni

Lunedì i collettivi universitari torinesi hanno organizzato un’assemblea aperta nella main hall del Campus Einaudi. Presenti sia studenti testimoni delle cariche, sia professori. In particolare una docente di diritto costituzionale ha affermato: “dobbiamo chiedere con forza al rettore Geuna come è stato possibile, chi ha autorizzato lo schieramento e perché lo ha fatto. Non è stato lui a dare il via libera? Bene, ne siamo contenti, ma allora ci dica chi lo ha fatto.”

Il rettore Geuna non si presenta all’assemblea

Il rettore Stefano Geuna non si è (ancora) espresso e non ha partecipato all’assemblea di lunedì. Le pagine di UniTo non hanno fatto riferimento all’accaduto. Chi si è esposto è Egidio Dansero, direttore della scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-Sociali. “Temevo che la polizia arrivasse – ha affermato – ma una volta lì non potevo mandarla via”.

 

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