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Piemonte

Libera manifesterà sotto la Regione: sbagliato il “no” alla legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo

Mercoledì 15 novembre alle 11 sotto il palazzo della Regione. Qui il riasssunto del testo bocciato

Sandro Marotta

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TORINO – Mercoledì 15 novembre sotto il palazzo della Regione Piemonte ci sarà un presidio di protesta di Libera: ad essere contestato sarà la mancata approvazione alla legge contro il gioco d’azzardo patologico.

“La proposta di legge di iniziativa popolare presentata in Regione per contrastare il gioco d’azzardo patologico è stata bocciata in 9 minuti – dice l’associazione simbolo del contrasto alla criminalità -, dopo una battaglia lunga mesi, coinvolgendo oltre 40 realtà del sociale, 21 comuni e 12 mila tra elettrici ed elettori.”

Cosa diceva il testo della proposta?

Nominata “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” e firmata da 12 mila cittadini e cittadine piemontesi, la proposta di legge prevedeva:

  • un’attività più fitta di sensibilizzazione verso i rischi del gioco (tra cui incontri con i genitori per limitare ai figli l’accesso alle piattaforme di gioco online, la comunicazione sulle strutture di sostegno e recupero)
  • Il divieto di posizionare gli apparecchi che creano ludopatia vicino ai luoghi frquentati da persone vulnerabili (scuole, ospedali, strutture di formazione professionale)
  • La pubblicazione da parte della Regione di un decalogo di azioni sul gioco sicuro e responsabile e i contenuti di un test di verifica per una rapida valutazione del proprio rischio di dipendenza
  • attività di vigilanza e sanzione all’interno dei locali in cui sono disponibili slot o simili
  • La creazione di incentivi economici per gli eventi che distribuiscono materiale informativo riguardo la ludopatia
  • Creazione di tavoli di confronto tra Regione ed enti del Terzo settore ogni sei mesi, per monitorare l’efficacia del provvedimento

Quanto costava attuarla?

955 mila euro, che tuttavia, secondo i proponenti, avrebbero potuto trovare copertura nei trasferimenti del Ministero dedicati al Fondo per il gioco d’azzardo patologico (GAP).

Il no del Consiglio

La battaglia politica però si era spostata su un’altra questione, ovvero se fosse o meno in aumento il numero dei giocatori d’azzardo. Le opposizioni sostenevano di sì, al contrario il centro destra (la maggioranza in Consiglio) registrava un calo.

 

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