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Cultura

10 novembre: Giornata mondiale della Scienza per la pace e lo Sviluppo

Audrey Azoulay ha ricordato il fondamentale contributo della scienza nel far fronte alle sfide della contemporaneità

Alessia Serlenga

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TORINO – Nel 2001 l’Unesco ha istituito la Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo. La ricorrenza, celebrata il 10 novembre di ogni anno, intende dare risalto a tre aspetti fondamentali: il ruolo significativo della scienza nella società, la necessità di coinvolgere un pubblico ampio nel dibattito sulle questioni scientifiche emergenti e l’importanza della scienza nella nostra vita.

La Giornata offre l’opportunità di mobilitare tutti gli attori intorno al tema della scienza per la pace e lo sviluppo, dai funzionari governativi, ai media, agli alunni delle scuole. L’UNESCO incoraggia vivamente tutti a partecipare alla celebrazione, organizzando eventi o attività in questa giornata.

L’istituzione della Giornata è stato uno dei risultati della Conferenza Mondiale sulla Scienza, tenutasi a Budapest nel 1999. Dal suo riconoscimento, la Giornata ha dato vita a numerosi progetti, programmi e finanziamenti per la scienza a livello globale. Inoltre, ha anche contribuito a promuovere la cooperazione tra scienziati in regioni segnate da conflitti, come dimostra la creazione dell’Organizzazione della Scienza Israelo-Palestinese (IPSO), con il sostegno dell’UNESCO.

Il 10 novembre 2002 si è celebrata in tutto il mondo la prima Giornata Mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo. La celebrazione ha coinvolto molti partner, come organizzazioni governative, intergovernative e non governative, Commissioni Nazionali dell’UNESCO, istituzioni scientifiche e di ricerca, associazioni professionali, media, insegnanti di scienze e scuole.

 

Audrey Azoulay,  Direttrice Generale dell’UNESCO, ha ricordato il fondamentale contributo della scienza nel far fronte alle sfide della contemporaneità, menzionando l’importanza della scienza medica, in relazione alla recente pandemia, e gli sviluppi in materia di agricoltura ed energia e il loro contributo verso la sostenibilità globale. Ha inoltre sottolineato la necessità di rendere la scienza più aperta ai segmenti marginalizzati della popolazione, in particolar modo le donne e le popolazioni indigene, e di rafforzare la fiducia della popolazione nella scienza promuovendo tra i cittadini la consapevolezza del fatto che il progresso scientifico “verso la verità” si basa su un processo continuativo di tentativi ed errori.

 

 

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