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Torino

L’eleganza, la storia e il cioccolato gianduja di Torino sulle pagine del New York Times

Il The New York Times dedica al capoluogo piemontese un reportage in cui celebra i punti forti della città

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TORINO – Anche il quotidiano statunitense The New York Times si è accorto della raffinata bellezza di Torino. Tanto da decidere di dedicare al capoluogo piemontese un reportage in cui celebra i punti forti della città.

Con le Alpi come sfondo, Torino, la quarta città più grande d’Italia, è elegante, fotogenica e ricca di storia. Grandi piazze ed ex palazzi reali abbondano in questo crocevia dell’Italia settentrionale, soprannominato la Piccola Parigi, che fu per breve tempo la prima capitale d’Italia dopo l’unificazione del Paese nel 1861. E nonostante ospiti una delle reliquie più solenni del cristianesimo: un sudario ritenuto da alcuni il telo funerario di Gesù – la città è inondata di piaceri terreni.

Sia il cioccolato gianduja che il vermut sono stati inventati lì e possono essere degustati tra i caffè storici, le cioccolaterie e i bar per aperitivi che fiancheggiano i viali porticati dello shopping della città. E, particolarmente importante in inverno, un buffet in continua espansione di gallerie e musei – tra cui una delle più grandi collezioni al mondo di antichità egiziane, un museo di frutta finta e un nuovo centro di arte contemporanea su un tetto – offrono tregua dal freddo e cibo per lo spirito.

Si legge nell’introduzione del pezzo.

Ecco quindi che inizia un viaggio, di 36 ore, nella Torino storica, ma anche per i locali e i ristoranti che propongono tipica cucina piemontese, giacché certo non può mancare il riferimento al vitello tonnato, alla cioccolata calda, al vino delle Langhe. Un salto alla Pasticceria Ghigo e al Caffè Fiorio.

E ancora: un giro al mercato di Porta Palazzo per comprare limoni, carciofi e peperoni, e poi in Piazza San Giovanni. Tappe fondamentali la Mole Antonelliana, il Museo del Cinema e il Monte dei Cappuccini con la sua vista mozzafiato su Torino.

Un elenco potenzialmente infinito, ma le ore in città scorrono veloci e quindi, dopo una ultima foto alle Alpi dalle cime bianche, tocca salutarsi con un arrivederci.

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