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Omicidio di Nizza Monferrato: Makka agli arresti domiciliari in una struttura protetta

È questa la sentenza finale del giudice Alessandro Ghio del tribunale di Alessandria

Elena Prato

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NIZZA MONFERRATO – Makka, la 18enne che qualche giorno fa ha accoltellato il padre nella propria casa a Nizza Monferrato, non andrà in carcere: alla fine, infatti, è stato deciso di mandare la giovane agli arresti domiciliari in una comunità protetta.

 

È questa la sentenza del giudice Alessandro Ghio del tribunale di Alessandria, nonostante la richiesta per la custodia cautelare in carcere avanzata ieri dal pm Andrea Trucano della procura di Asti. Ma alla fine ha avuto la meglio l’avvocato di Makka, Massimiliano Sfolcini, che per lei ha richiesto l’affidamento a una struttura protetta, dove la giovane potrà continuare a condurre una vita dignitosa e a studiare.

 

La decisione è stata presa in quanto non sussiste il pericolo di fuga o la possibilità di reiterazione del reato. Infatti, come dichiarato dalla stessa Makka nel corso della sua confessione, l’omicidio del padre sarebbe scaturito unicamente dalla volontà della giovane di proteggere la madre e se stessa, a fronte dei ripetuti episodi di violenza domestica da parte dell’uomo.

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