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Ceva ricorda e rende onore ai partigiani e civili fucilati nel ‘44

Il sindaco Bezzone ha sottolineato: «La nostra libertà è il risultato del sacrificio di coloro che ci hanno preceduto. È di fondamentale importanza non dimenticare il loro impegno e la loro dedizione»

Caterina Malanetto

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CEVA – Durante la commemorazione dell’80º anniversario delle fucilazioni di partigiani e civili sul Broglio a Ceva, il sindaco Vincenzo Bezzone ha reso omaggio ai caduti depositando una corona presso la lapide dedicata, sita in via Bocca.

La commemorazione

Dopo l’omaggio del sindaco e l’orazione ufficiale tenuta da Gigi Garelli, direttore dell’Istituto storico della Resistenza, sono stati letti i nomi dei 42 partigiani e civili fucilati nel periodo tra marzo ’44 e aprile ’45.

La giornata è iniziata con l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della celebre cantante Barbara Uhl, accompagnata da Manuel Cavagnoli. La corona deposta è stata scortata da Daniele Ghisolfi, figlio di Romolo, promotore dell’Edicola funeraria nel cimitero degli anni ’50 per dare sepoltura ai partigiani cebani, e da Piergiorgio Sclavo, figlio di Gentile, ex Presidente della Sezione Anpi di Ceva.

Il sindaco Bezzone ha ricordato il sacrificio della città durante l’occupazione tedesca e l’importanza di mantenere viva la memoria come antidoto agli errori del passato. Ha reso omaggio insieme al vice sindaco Lorenzo Alliani, figlio di partigiano, agli assessori Andrea Minazzo e Silvia Piccardo, e al consigliere Renato Casti, anch’egli figlio di partigiano.

Durante la cerimonia è stato ricordato il curato Don Filippo Bado e sono state lette le sue parole insieme a una memoria scritta da uno dei suoi chierichetti presenti alle fucilazioni, Genio Gonella, padre di Giorgio Gonella, sempre attivo nelle manifestazioni di memoria di Ceva.

L’orazione ufficiale di Garelli ha tracciato la storia dei tragici eventi, soffermandosi sulla protesta delle donne cebane contro le fucilazioni del 19 marzo 1944. Garelli ha rivolto un appello ai giovani affinché comprendano e siano sentinelle attive nel presente e nel futuro.

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