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Cultura

La storia di un’icona: La Mole Antonelliana nel giorno del suo compleanno

Inaugurata nel 1889, oggi il nostro monumento del cuore compie 135 anni!

Alessia Serlenga

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TORINO – Il 10 aprile segna un momento speciale nel cuore di Torino e nel panorama culturale italiano: è il compleanno della Mole Antonelliana, uno dei simboli più riconoscibili della città e un’icona dell’architettura mondiale.

 

La sua storia affonda le radici nel XIX secolo, quando l’architetto Alessandro Antonelli ricevette l’incarico di costruire una sinagoga per la crescente comunità ebraica di Torino. Tuttavia, ciò che doveva essere un luogo di culto si trasformò in un’opera monumentale, caratterizzata da una struttura imponente e una cupola altissima, che avrebbe dominato il panorama cittadino.

 

La costruzione iniziò nel 1863, ma i lavori furono interrotti più volte a causa di difficoltà finanziarie e politiche. Nonostante gli ostacoli, la visione di Antonelli non fu mai abbandonata. Dopo la sua morte, nel 1888, altri architetti presero il suo posto per portare avanti il progetto. Finalmente, nel 1889, la Mole Antonelliana fu completata. Con i suoi 167,5 metri di altezza, divenne l’edificio in muratura più alto del mondo all’epoca. Tuttavia, l’opera subì ancora delle trasformazioni: nel 1904 fu aggiunta la caratteristica guglia, che portò l’altezza totale a 167,5 metri, mentre nel 1961 fu aggiunto l’ascensore panoramico che permetteva ai visitatori di ammirare la città dall’alto.

Negli anni successivi, la Mole Antonelliana ha svolto diversi ruoli: da simbolo religioso a museo del cinema, diventando un’importante attrazione turistica e culturale per Torino e per l’Italia nel suo complesso.

Oggi, nel giorno del suo compleanno, la Mole Antonelliana continua a ispirare e affascinare visitatori provenienti da tutto il mondo, testimoniando la forza della visione di un grande architetto e la tenacia di una città che ha saputo preservare e valorizzare il suo patrimonio storico e culturale.

 

Quel giorno, quando la Mole crollò…

Era il 23 Maggio del 1953. I testimoni raccontanto che dopo una giornata particolarmente calda, si scatenò verso sera un tremendo nubifragio e alle 19:25 una tromba d’aria spezzò la guglia, allora costruita interamente in mattoni, che precipitò nel giardino sottostante della RAI senza, fortunatamente ed incredibilmente, fare vittime.

La guglia fu ricostruita negli anni successivi e terminata nel 1960 riportando la Mole, all’altezza precedente. Questa volta però, la punta non fu costruita solo in mattoni, ma fortificata con un’armatura metallica rivestita di pietra.

Sulla punta fu anche rinforzata la stella, resa tridimensionale e a dodici punte. Prima della stella, sulla punta della Mole si trovava il Genio Alato. Questo genio fu abbattuto durante un altro nubifragio, verificatosi a Torino nel 1904. Colpito molto probabilmente da un fulmine, il Genio Alato atterrò e rimase miracolosamente in bilico sul terrazzino sottostante, senza fare vittime.

La statua, che fu poi sostituita dalla stella a 5 punte, è ancora oggi visibile all’interno della Mole.

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