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Cronaca

Nuove accuse per il conte Pietro Costanzia di Costigliole legate ad aggressioni violente

Un 29enne racconta di essere stato aggredito dal conte già accusato per aver ferito un altro ragazzo con un machete

Caterina Malanetto

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TORINONuove accuse si profilano contro Pietro Costanzia di Costigliole, il giovane di 23 anni di nobili origini, già arrestato per aver attaccato un ragazzo il 18 marzo a Torino, causandogli l’amputazione della gamba sinistra per le ferite provocate con un machete. Questo episodio sarebbe stato scatenato dalla gelosia a causa di complimenti rivolti alla sua fidanzata. Un altro uomo di 29 anni ha sporto denuncia riconoscendo il giovane nobile attraverso le foto pubblicate sui media. «Pensavo a un appuntamento romantico, ma invece sono stato ingannato e brutalmente aggredito con una spranga», ha raccontato il denunciante.

Il racconto del 29enne

L’uomo ha spiegato agli investigatori di aver conosciuto la fidanzata di Costanzia di Costigliole a scuola, ignorando però il suo status sentimentale. «Eravamo solo amici e ci sentivamo regolarmente. Una volta le ho chiesto di uscire, ma mi ha rivelato di essere impegnata. Nonostante ciò, siamo rimasti in contatto», ha detto. Durante una chiamata telefonica, il 29enne avrebbe udito voci maschili minacciose sullo sfondo, tra cui «Ti tolgo la vita». Da quel momento, ha interrotto i contatti con la ragazza.

L’aggressione

Dopo alcuni mesi, la ragazza ha contattato nuovamente il 29enne via chat, manifestando l’interesse per un legame più profondo. Tuttavia, quando il giovane si è presentato all’appuntamento, organizzato sotto la casa dei suoi nonni, è stato aggredito con una spranga. «Ho lanciato via il cellulare e ho simulato la morte per fermare l’aggressione», ha detto. Successivamente, è stato curato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, dove è stato anche sottoposto a una valutazione psichiatrica. Il giovane ha affermato che la ragazza lo ha contattato successivamente, sostenendo di essere stata minacciata da Costanzia di Costigliole e di non essere responsabile per quanto accaduto.

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