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Torino rilancia i chioschi: via libera alla delibera per il recupero degli 81 spazi abbandonati

Approvata in Consiglio Comunale la delibera per il riordino e il rilancio dei chioschi dismessi a Torino. Nuove regole e bando pubblico in arrivo.

Gabriele Farina

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TORINO – Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una delibera che getta le basi per un riordino complessivo del sistema dei chioschi cittadini, con un occhio di riguardo al recupero di quelli attualmente abbandonati. A presentare il provvedimento è stata l’assessora al Commercio Gabriella Nardelli, che ha illustrato i nuovi criteri giuridici e operativi per valorizzare queste strutture urbane, molte delle quali in stato di degrado o inutilizzo.

Il primo passo sarà quello di acquisire al patrimonio comunale i chioschi ormai dismessi, abbandonati o non rivendicati, secondo quanto stabilito dal Codice Civile. Si tratta di una mossa necessaria, ha spiegato Nardelli, per mettere ordine in una situazione ormai frammentaria e per sbloccare l’impasse in cui versano numerosi punti della città.

Una mappa del rilancio

Attualmente, sono 81 i chioschi inutilizzati sul territorio cittadino, mentre sei sono già stati individuati come potenzialmente riutilizzabili. Quelli ancora in buono stato o recuperabili sul piano tecnico-manutentivo verranno assegnati tramite bando pubblico. Al contrario, per quelli in stato di obsolescenza, si procederà con un piano di abbattimento sostenibile, compatibilmente con le risorse a disposizione del Comune.

Il nuovo quadro normativo prevede inoltre una revisione della durata dei rapporti contrattuali. L’aggiudicatario del bando avrà infatti diritto di superficie per un periodo massimo di 20 anni, tempo utile ad ammortizzare l’investimento richiesto, superando così l’indeterminatezza che in passato caratterizzava questo tipo di concessioni.

Regole più chiare, premi per chi punta sul sociale

Parallelamente alla delibera, il Consiglio ha approvato anche una mozione a firma del consigliere Claudio Cerrato, che fissa una serie di indirizzi politici da integrare nella fase attuativa. Tra questi: il coinvolgimento attivo delle Circoscrizioni nella definizione delle funzioni più adeguate per ogni singolo chiosco, sulla base della sua localizzazione, e l’introduzione di criteri di selezione più stringenti e trasparenti.

Particolare attenzione verrà riservata ai progetti che prevedano finalità sociali, culturali o di pubblica utilità. Saranno inoltre premiati gli interventi di qualità architettonica e di design, e sarà favorito chi dimostrerà di poter gestire più chioschi in maniera integrata. È stato infine posto un freno all’uso esclusivo di distributori automatici, per evitare che gli spazi tornino ad essere semplici contenitori anonimi e poco funzionali.

Un’occasione di rigenerazione urbana

“Non si tratta solo di recuperare strutture abbandonate”, ha sottolineato Nardelli in Commissione, “ma di restituire alla città luoghi che possono diventare punti di riferimento per la vita dei quartieri, con servizi, cultura e occasioni di incontro”. Il provvedimento, ha aggiunto l’assessora, si inserisce in un percorso più ampio di valorizzazione del commercio di prossimità e di rigenerazione degli spazi pubblici.

Con questa delibera, Torino prova a voltare pagina e a trasformare un problema annoso in una nuova opportunità per il tessuto urbano e sociale cittadino.

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1 Commento

1 Commento

  1. Gianfranco Nigro

    27 Maggio 2025 at 18:12

    “il coinvolgimento attivo delle Circoscrizioni nella definizione delle funzioni più adeguate per ogni singolo chiosco, sulla base della sua localizzazione, e l’introduzione di criteri di selezione più stringenti e trasparenti.” significa che il Comune non ha alcuna idea in merito e delega alle Circoscrizioni che valuterà con criteri che non sono stati definiti. Mi sembra l’annuncio per favorire gli amici, ammesso che se ne trovino di amici disposti a rilevare i chioschi.
    Forse sarebbe stato meglio un concorso di idee finalizzato a definire le possibili destinazioni d’uso, dopo la definizione dei criteri di selezione e ancora dopo il coinvolgimento delle inutili Circoscrizioni.

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