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Ladri di Madonnine sulle vette piemontesi
Monte Tagliaferro e Monte Bo presi di mira, si prepara una rete di protezione

VALSESIA – Vandali in azione sulle cime piemontesi. Sul Monte Tagliaferro, tra la Valsesia e la Val Sermenza, a quasi 3 mila metri di quota, è sparita la Madonnina che da oltre 70 anni vegliava sulla vetta. A denunciare il fatto sono stati alcuni escursionisti che nei giorni scorsi, raggiunta la cima, hanno scoperto che la statua in bronzo della Madonna Immacolata non c’era più. Inoltre, la lapide commemorativa accanto è stata ridotta in frantumi. La Madonnina del Monte Tagliaferro era lì dal 1954, posizionata per volere di don Pier Franco Pastore.
Ma non è stato un episodio isolato, purtroppo. Nelle ultime ore si è infatti appreso da canali social che anche la statua posta sulla vetta del Monte Bo, tra la Valle Sessera e la Valle Cervo, è stata gravemente danneggiata.
Pronta un’azione decisa contro i malfattori
«Sono episodi che rappresentano una assoluta mancanza di rispetto verso la storia e le tradizioni delle nostre comunità, oltre ad essere un’offesa dei sentimenti religiosi di molti – ha commentato il presidente dell’Unione Montana Valsesia, Francesco Pietrasanta – pertanto non solo vanno condannati senza esitazione, ma ritengo sia necessario un impegno collettivo per proteggere i luoghi ed i simboli significativi delle nostre montagne». L’intenzione è quella di «installare fototrappole nei pressi dei monumenti per disincentivare chi intende perpetrare tali gesti, e ci accorderemo con i gruppi di coloro che veramente amano la montagna per creare una rete di protezione nei confronti del nostro patrimonio culturale e spirituale. Chi verrà individuato nell’atto di compiere tali gesti, sarà punito a termine di legge, e faremo in modo che siano applicate le misure più severe. Non l’avranno vinta i vandali: vincerà la gente per bene, che ricorda le proprie radici e ama il proprio territorio».
Foto: credits by Matteo Delfitto, https://it.wikipedia.org/wiki/File:Monte_Tagliaferro_6.jpg
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