CronacaTorino
Esplosione in via Nizza: per la procura è stato un gesto volontario e non un incidente
Le indagini passano da colpose a dolose: si cerca giustizia anche per Jacopo Peretti, morto a 35 anni

TORINO – L’esplosione di via Nizza 389, avvenuta nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 giugno, non è stata un incidente. A meno di una settimana dal boato, la Procura ha escluso la pista della fuga di gas accidentale: l’indagine cambia profilo, passando da colposa a dolosa. Qualcuno, dunque, avrebbe provocato volontariamente lo scoppio.
Il colpo di scena arriva dopo i primi rilievi tecnici dei vigili del fuoco, che avrebbero individuato tracce riconducibili a un innesco artificiale. Nessuna conferma ufficiale sui dettagli, ma gli inquirenti escludono che Jacopo Peretti, la vittima 33enne dell’esplosione, fosse il bersaglio. Originario di Mazzè e grande tifoso del Torino, Peretti sarebbe stato una vittima collaterale.
L’indagine è seguita dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e dal pm Chiara Canepa, con gli accertamenti affidati alla squadra mobile di Torino.
Lo scoppio è avvenuto alle 3.10 del mattino, cogliendo nel sonno tutto il quartiere. L’esplosione ha devastato il quinto piano del condominio, sbriciolando pareti, travi e tetto. L’origine dell’incendio è stata localizzata inizialmente in una mansarda: l’appartamento è intestato a Madalina Ionela Hagiu, 30 anni, che quella notte non era in casa ma all’Isola d’Elba con il fidanzato. Ha dichiarato agli inquirenti di aver lasciato l’alloggio in sicurezza, sigillando gas e acqua e precisando di non avere bombole.
L’onda d’urto ha coinvolto più abitazioni. Nel caos successivo, sotto le macerie dell’alloggio adiacente, è stato ritrovato il corpo di Jacopo Peretti, carbonizzato. Altre cinque persone sono rimaste ferite: tra loro, una bambina di 6 anni, dimessa in giornata, e un dodicenne ancora ricoverato al Cto con ustioni sul 30% del corpo.
Almeno quaranta persone sono rimaste senza casa. I vigili del fuoco stanno mettendo in sicurezza lo stabile per permettere, dove possibile, il rientro nei piani inferiori.
La Procura ha avviato la mappatura di tutti i danneggiati e sta vagliando i potenziali moventi e i soggetti coinvolti. Quanto accaduto ha tutti i contorni di una strage sfiorata: solo per caso non si contano più vittime.
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