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Chiocciole Made in Cherasco: i francesi guardano all’Italia per salvare le escargots
Una delegazione di elicicoltori francesi sarà a Cherasco il 10 luglio per apprendere il Metodo Cherasco, modello innovativo di allevamento sostenibile di chiocciole.

CHERASCO – Le lumache francesi, simbolo della cucina nazionale, rischiano di scomparire dai piatti più iconici della tradizione. A metterle in pericolo non è una moda passeggera, ma il cambiamento climatico, che sta alterando in modo profondo gli equilibri naturali.
In Francia, solo il 5-10% delle escargots consumate ogni anno proviene da allevamenti interni. Il resto arriva soprattutto dall’Est Europa, da raccolte spesso non tracciate. Ma ora anche queste fonti si stanno esaurendo, mentre il clima influisce sulle popolazioni selvatiche. Secondo le stime, nei prossimi anni potrebbero mancare all’appello oltre 100.000 tonnellatedi chiocciole.
In questo scenario si inserisce la visita ufficiale del 10 luglio a Cherasco, in provincia di Cuneo. Una delegazione di elicicoltori francesi della Borgogna-Franca Contea sarà ospite dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura, punto di riferimento europeo per l’allevamento di chiocciole. Il gruppo – 37 produttori appartenenti al GHBFC – è in cerca di soluzioni replicabili, sostenibili e che garantiscano continuità produttiva.
La curiosità francese si concentra in particolare sul cosiddetto “Metodo Cherasco”, un sistema di allevamento naturale certificato da Bureau Veritas, che si basa su cicli brevi (meno di 6 mesi) e sull’impiego di chiocciole già nate in apposite “nursery”. Un modo per accelerare i tempi e aumentare la resa, senza rinunciare alla qualità.
Dietro questo approccio c’è Simone Sampò, direttore dell’Istituto, che da anni promuove un’elicicoltura “etica, tracciabile e senza sprechi”. Il metodo ha già avuto un impatto significativo in Italia: il numero degli allevamenti aderenti è passato da 200 a quasi 1.000 in meno di dieci anni, con un incremento del fatturato da 36 a 568 milioni di euro.
Per la Francia, che resta il principale consumatore mondiale di escargots, la questione è anche culturale: salvare una pietanza identitaria significa garantire futuro a un’intera filiera agricola. E così Cherasco, patria delle chiocciole 2.0, potrebbe rivelarsi una risorsa inaspettata oltreconfine.
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