Scienza e TecnologiaTorino
Lever Bio e Università di Torino insieme per una nuova frontiera nella terapia cellulare contro i tumori solidi
LVB-006 potrebbe rappresentare una nuova generazione di terapie immuno-metaboliche, che coniugano il controllo del metabolismo tumorale con il potenziamento della risposta immunitaria

TORINO – Lever Bio, startup biotecnologica italiana attiva nel campo dell’immuno-oncologia, ha annunciato un importante accordo di licenza con l’Università di Torino per lo sviluppo e la commercializzazione esclusiva di LVB-006, una promettente terapia cellulare basata sull’utilizzo dell’acido linoleico (LA).
Il progetto, frutto della ricerca della Professoressa Teresa Manzo, docente di Patologia all’Università di Torino e riconosciuta a livello internazionale per i suoi studi sul metabolismo tumorale e sulla riprogrammazione genetica delle cellule immunitarie, si concentra sul potenziamento dei linfociti T attraverso la modulazione metabolica guidata dagli acidi grassi.
Le terapie cellulari, come le famose CAR-T, hanno rivoluzionato il trattamento di alcune forme di tumore ematologico, ma mostrano ancora limiti significativi nei tumori solidi. Tra le principali difficoltà vi sono complessità nella produzione, costi elevati e la scarsa persistenza delle cellule T modificate all’interno del microambiente tumorale. Questi ostacoli escludono fino al 90% dei pazienti con tumori solidi dai benefici delle attuali terapie cellulari.
Cos’è LVB-006
LVB-006 nasce proprio con l’obiettivo di superare queste barriere, migliorando la funzionalità e la sopravvivenza dei linfociti T nel microambiente ostile del tumore. L’approccio innovativo si basa sul ruolo cruciale degli acidi grassi polinsaturi nel metabolismo lipidico, che la Professoressa Manzo ha approfondito nei suoi studi, aprendo nuove possibilità per potenziare l’efficacia delle terapie immunitarie.
“Collaborare con la Professoressa Manzo e l’Università di Torino rappresenta un passo entusiasmante verso il nostro obiettivo di sviluppare approcci immuno-oncologici innovativi per i tumori solidi”, ha commentato Chiara Donini, Project Manager di Lever Bio. “Sfruttare la riprogrammazione metabolica per migliorare la terapia cellulare è la chiave per superare le attuali limitazioni. Non vediamo l’ora di esplorare il potenziale di LVB-006 in sinergia con le terapie esistenti e future.”
Anche la Professoressa Manzo ha espresso soddisfazione: “Siamo lieti che la nostra ricerca possa tradursi in una possibile soluzione terapeutica concreta grazie a questo accordo. Utilizzare i lipidi per riprogrammare metabolicamente e funzionalmente i linfociti T potrebbe rappresentare una svolta decisiva nel trattamento dei tumori solidi.”
Questo accordo tra Lever Bio e l’Università di Torino conferma l’importanza della collaborazione tra ricerca accademica e industria biotecnologica nel creare nuove soluzioni terapeutiche. LVB-006 potrebbe rappresentare una nuova generazione di terapie immuno-metaboliche, che coniugano il controllo del metabolismo tumorale con il potenziamento della risposta immunitaria, aprendo nuove prospettive per pazienti con tumori solidi oggi difficilmente trattabili.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
