AstiCronaca
Asti: l’indagine su un promotore di Alba svela una rete per sottrarre risparmi
Ex consulente Banca Fideuram al centro di denunce per irregolarità negli investimenti

ASTI – Pare avviarsi verso una svolta decisiva l’indagine della Procura della Repubblica di Asti sulla rete promossa da un promotore finanziario residente in Alba, al centro delle denunce presentate da numerosi risparmiatori. L’uomo, 55 anni, fino a marzo scorso operante come consulente di Banca Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo) con ufficio presso la filiale di piazza Michele Ferrero ad Alba, è al centro di una serie di segnalazioni che hanno fatto emergere una trentina di presunti casi di sottrazione di risparmi, con richieste di risarcimento che in alcuni casi superano centinaia di migliaia di euro.
Le prime denunce risalgono all’autunno del 2024, quando numerosi privati si sono rivolti all’istituto di credito per chiedere spiegazioni su investimenti apparentemente regalati al professionista per essere gestiti in loro nome. Tra i casi, quello degli eredi di un artigiano dell’area Albese-Astigiana, deceduto nel 2023, che aveva affidato al broker risparmi consistenti. L’iniziativa di prelievo e le risposte evasive del consulente hanno portato a un assegno di soli 40.000 euro, apparentemente tratto dal conto di un altro risparmiatore ignaro dell’operazione.
Una coppia di novantenni residente ad Alba ha invece promosso una stima di circa 300.000 euro da recuperare, assistita dall’avvocata Chiara Minasso. Le ricostruzioni, analizzate con attenzione dalla legale, indicano un utilizzo reiterato del rapporto di fiducia costruito in oltre venticinque anni di attività, convogliando gli anziani clienti a firmare varie proposte di investimento. Tra gli episodi riferiti, nel febbraio 2023 l’anziano sarebbe stato indotto a consegnare un assegno circolare di 330.000 euro a favore di un terzo, identificato in seguito come un notaio con studio a Novi Ligure; tra agosto e dicembre del medesimo anno sarebbero state disposte altre firme e due bonifici per oltre 25.000 euro a favore di società riconducibili al consulente.
Nel 2024, il broker avrebbe presentato agli stessi coniugi un documento, poi rivelatosi falso, che gonfiava notevolmente l’ammontare degli investimenti tramite il professionista. In realtà, come verificato dall’istituto di casa madre, l’ammontare effettivo era ben inferiore. A fronte di tali irregolarità, la direzione di Banca Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking ha annunciato, a giugno scorso, che dall’esame del servizio Audit sono emerse irregolarità gestionali attribuibili al consulente e che, il 24 marzo 2025, il mandato è stato revocato. Tuttavia, l’uomo continua a comparire tra gli iscritti all’Albo dei Consulenti Finanziari, sul portale dell’Ocf, e restano in corso accertamenti anche da parte dell’Organismo di Vigilanza dei private banker.
Sul fronte penale, l’indagine va avanti con ulteriori verifiche non solo sul promotore, ma anche su altri soggetti coinvolti. Venerdì 26 settembre l’interessato è stato ascoltato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, mentre le forze dell’ordine hanno eseguito sequestri di immobili e somme di denaro riconducibili all’uomo, disposti dalla Procura. Contemporaneamente, nonostante ripetuti solleciti, Banca Fideuram non ha ancora fornito risposte né avviato rituali di risarcimento ai clienti danneggiati.
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