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Apre il Grande Museo Egizio a Giza, Torino scala al terzo posto per importanza e dimensioni
Al suo interno oltre centomila opere d’arte egizia, 25mila delle quali saranno esposte per la prima volta
CAIRO – Ieri l’inaugurazione ufficiale, martedì l’apertura al pubblico. Dopo 20 anni di lavori e ritardi e rinvii apre al Cairo il Grande Museo Egizio di Giza. Il GEM è il più grande museo al mondo dedicato alla cultura dell’antico Egitto, con una superficie totale di 480mila metri quadrati e una superficie espositiva di 85mila. Si trova a due chilometri dalle piramidi, realizzato dall’architetto irlandese Róisín Heneghan. Al suo interno oltre centomila opere d’arte egizia, 25mila delle quali saranno esposte per la prima volta.
Un anno fa era stata inaugurata una prima perte del Museo, con 12 sale che ospitavano circa 14 mila pezzi. Da oggi il GEM è completo ed ospita anche la collezione più famosa, quella del tesoro di Tutankhamon. All’ingresso il colosso da 83 tonnellate del faraone Ramses II accoglie i visitatori.
Lo storico Museo del Cairo
La nascita del GEM, che si trova a un paio di chilometri dalle piramidi, non manda in pensione il vecchio storico Museo Egizio del Cairo, che rimarrà aperto al pubblico come testimonianza della Storia.
E’ chiaro però che con i reperti più preziosi spostati a Giza il vecchio sito museale perderà fascino e importanza, rimanendo comunque una meta imprescindibile per appassionati e soprattutto studiosi.
E il Museo Egizio di Torino?
Come si ripercuote tutto questo sul Museo Egizio di Torino? Ovviamente in nessun modo specifico, visto che Il Cairo rimane sempre per ovvi motivi la meta principale per gli appassionati di antichità egizie.
Tuttavia c’è un dettaglio che ai torinesi potrebbe dare un po’ fastidio. Per decenni siamo stati abituati a definire il Museo Egizio di Torino “il secondo museo egizio al mondo per importanza dopo quello del Cairo”. Ecco, adesso, con l’apertura del GEM, il Museo Egizio di Torino diventa “il terzo museo egizio al mondo per importanza dopo quelli di Giza e del Cairo.”
Un dettaglio che nulla toglie allo splendore ed all’importanza della collezione del nostro gioiello museale.
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